Cronaca
Il Ministero deve spiegare perché non desecreta gli atti sulla mancata zona rossa in Valle Seriana
Il Ministero dell’Interno ha 30 giorni per spiegare perché non desecreta gli atti sulla mancata zona rossa in Valle Seriana
Grazie ad un accesso agli atti di AGI, ora il Ministero dell’Interno dovrà spiegare entro 30 giorni perché non vuole rendere pubblici gli atti sulla base dei quali centinaia di militari vennero invitati a inizio marzo 2020 negli alberghi della bassa bergamasca per entrare in azione in Val Seriana dove di fatto però non arrivarono mai. La chiusura era auspicabile e prevista in particolare nei comuni di Alzano Lombardo (dove vennero accertati i primi positivi in bergamasca il 23 febbraio 2020) e Nembro. Quel territorio divenne il più grande e violento focolaio Covid della prima ondata in Italia, con un tasso di mortalità nel marzo 2020 anche del 1000% rispetto agli anni precedenti.
Il rimpallo di responsabilità sulla zona rossa, mai chiesta ufficialmente né dagli amministratori locali né da Regione Lombardia e mai istituita dal Governo, è stato non solo politico e mediatico ma anche giudiziario. Il Ministero infatti aveva già negato gli atti ad AGI, mentre il TAR aveva detto che dovevano essere resi pubblici. Oggi, a dicembre 2021, una nuova ordinanza del Consiglio di Stato dà 30 giorni al Ministero per motivare il proprio “no” poi toccherà di nuovo ai giudici valutare le motivazioni che verranno date.
La questione è trattata in questo articolo di Manuela D’Alessandro.
Mancata zona rossa, una delle nostre dirette in quei drammatici giorni di inizio marzo
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Alberto
3 Dicembre 2021 at 18:06
Biden non ha l’autorità costituzionale per imporre obblighi vaccinali aggirando il congresso: in pratica il presidente USA, che sono una repubblica presidenziale, non può infischiarsene del parlamento.
Cosa che avviene invece da tempo in Italia, che sarebbe una repubblica parlamentare.
Curioso vero?
Willy
4 Dicembre 2021 at 8:04
Vediamo se qualcosa di scomodo esce da questi verbali , sempre che alla gente della Valle qualcosa interessi ancora visto che in molti hanno già dimenticato quanto abbiamo subito nel febbraio marzo del 2020
Paolo
4 Dicembre 2021 at 13:35
Forse, come è uso e costume in italia, ne sapremo di più tra 50 anni, cioè quando i responsabili di tutto questa storia , non ci saranno piu o non saranno perseguibili. Ustica docet