Cronaca
Case e ospedali di comunità: ecco dove saranno in Val Seriana
Case e ospedali di comunità: in Val Seriana previste strutture a Albino, Clusone, Gazzaniga e Alzano. Interessata anche la Val di Scalve
Regione Lombardia ha pubblicato una Deliberazione relativa all’attuazione del PNRR missione 6 componente 1 che riguarda le case di comunità, gli ospedali di comunità e le centrali operative territoriali identificate sul territorio regionale. Per Bergamo sono stati identificati 20 case di comunità, 6 ospedali di comunità e 12 centrali operative territoriali che andranno a potenziare l’assistenza sul territorio, nonché una forte integrazione tra il sistema sanitario, sociosanitario e socioassistenziale per una presa in carico complessiva dei bisogni del cittadino. In una prima fase, Regione, con DGR 5373/2021 ha identificato gli immobili idonei di proprietà del Servizio Sanitario Regionale. In seguito, grazie anche ad un percorso condiviso con il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, sono state individuate le strutture di proprietà degli Enti Locali idonee a svolgere le funzioni di Casa della Comunità e Ospedali di Comunità andando a delineare un quadro complessivo in cui si è cercato di coprire tutto il territorio bergamasco.
Cosa sono le case e gli ospedali di comunità
Le Case della Comunità sono strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. La sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie.
In queste strutture, al fine di poter fornire tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatri di Libera lavorano in équipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia e di comunità, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e altri. La presenza degli assistenti sociali nelle Case della Comunità rafforzerà il ruolo dei servizi sociali territoriali, nonché una loro maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale. Secondo il PNRR, la Casa della Comunità diventerà lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti sul territorio, in particolare ai malati cronici.
Il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR) inoltre si pone l’obiettivo del potenziamento dell’offerta dell’assistenza territoriale attraverso lo sviluppo degli Ospedali di Comunità, una struttura residenziale sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata.
Tale struttura, la cui dimensione viene prevista in 20 posti letto (fino ad un massimo di 40 posti letto) e a gestione prevalentemente infermieristica, contribuisce ad una maggiore appropriatezza delle cure determinando una riduzione di accessi impropri ai servizi sanitari come ad esempio quelli al pronto soccorso o ad altre strutture di ricovero ospedaliero o il ricorso ad altre prestazioni specialistiche.
L’Ospedale di Comunità potrà anche facilitare la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio, consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura dei pazienti.
Le Centrali Operative Territoriali (COT), una ogni 100.000 abitanti, ha la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza.
Le strutture in Val Seriana
Nel territorio di competenza dell’Azienda socio sanitaria territoriale Bergamo Est (Valle Seriana, Valle di Scalve, Sebino e Val Cavallina) sono previste 10 strutture. Seriate avrà una Casa di comunità e una Centrale operativa territoriale in via Marconi. Arrivando in Val Seriana ad Albino è prevista una Casa di comunità in via Sant’Anna; a Clusone una Casa di comunità e una Centrale operativa territoriale in via Somvico. E ancora: a Gazzaniga un Ospedale di comunità, una Casa di comunità e una Centrale operativa territoriale in via Manzoni; Alzano invece avrà una Casa di comunità in via Paleocapa.
Sul lago d’Iseo sponda bergamasca Lovere avrà una Casa di comunità in piazzale Bonomelli mentre a Sarnico è prevista una Casa di comunità e una Centrale operativa territoriale in via Faccanoni; a Grumello del Monte una casa di comunità in via Nembrini. In Val di Scalve infine a Vilminore di Scalve è prevista una Casa di comunità in via Polini. A Calcinate un Ospedale di comunità, una Casa di comunità e una Centrale operativa territoriale in piazzale Ospedale.
A questo link tutte le strutture a livello regionale.
Lavoro coordinato tra realtà sanitarie e amministrative
“L’identificazione di queste strutture è l’esito di un lavoro coordinato tra ATS Bergamo, le tre ASST e gli enti locali iniziato già a luglio 2021. Rispetto ai servizi che le differenti tipologie di strutture devono offrire alla cittadinanza, ATS Bergamo ha scelto di interpellare i diversi soggetti del territorio che, a vario titolo, possono fornire la loro competenza e professionalità all’interno nei nuovi istituti previsti dal PNRR. Quindi sono stati realizzati incontri con gli ordini professionali, con i soggetti del terzo settore, con la medina del territorio e con soggetti privati. Da tutti loro sono state raccolte ipotesi di progettualità che sono in corso di analisi e recepimento. ATS Bergamo, con la finalità di identificare le collocazioni più idonee delle nuove strutture, per garantire al cittadino la caratteristica di massima prossimità (così come chiesto dal PNRR), ha lavorato sull’ottimale identificazione dei bacini di utenza (gruppi di comuni che andranno ad afferire alle varie strutture)”, commenta il direttore generale di ATS Bergamo Massimo Giupponi.
Al momento sono attivi tavoli di confronto con le tre ASST per l’analisi dei progetti di fattibilità tecnico-economica identificati dalla fase 1 (proprietà del SSR). Attraverso gli stessi tavoli sono stati agevolati confronti con i coordinatori dei CdRT (centri di riferimento territoriale per MMG) sullo sviluppo di relazioni e interazioni tra i medici di medicina generale e le case di comunità. E’ aperto un confronto con le ASST anche sul tema della telemedicina, uno degli elementi portanti della riforma sanitaria regionale “licenziata” dal Consiglio regionale della Lombardia la scorsa settimana e anche del PNRR.
Restano poche aree scoperte, ma ATS Bergamo è già al lavoro per coprire il fabbisogno necessario: è infatti stata pubblicata una manifestazione di interesse rivolta ai Comuni per l’individuazione di ulteriori immobili idonei ad accogliere i servizi delle case e degli ospedali di comunità. Al momento le aree scoperte sono: l’Alta Val Brembana e il territorio della Bergamo ovest (rispetto alle case di comunità, una per ciascuno) e il distretto di Bergamo (per l’ospedale di comunità).
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