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Cronaca

Le software houses più affermate del panorama dei videogames

Le software houses più affermate del panorama dei videogames

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Cosa sarebbero i videogiochi senza delle case di sviluppo software pronte a inventarne ogni volta una nuova per soddisfare il mercato? Negli ultimi anni le esigenze degli appassionati non si sono solo evolute, ma si sono anche moltiplicate. Il numero di gamer presenti in tutto il mondo è aumentato notevolmente e le moderne connessioni permettono ormai partite in tempo reale anche a distanze non indifferenti. L’industria videoludica non può non permettersi di non rimanere al passo con la tecnologia, ormai prossima al 5G e alla “virtual reality”, al fine di rendere l’esperienza ancora più galvanizzante e scorrevole. Molte software houses del passato non ci sono più, ma in tante sono presenti ancora ai giorni nostri e hanno scritto di fatto la storia dei videogiochi anche prima che console e gamepad rivoluzionassero il settore dell’intrattenimento.

Le software houses che hanno fatto storia

Se si parla di software houses, non si può non citare la Nintendo, che oltre a commercializzare alcune delle console più iconiche di sempre ha dato vita a serie e personaggi che divertono ancora milioni di gamer in tutto il mondo. L’esempio più banale è rappresentato evidentemente da Super Mario, ma anche Donkey Kong e i Pokémon sono stati partoriti dalla “grande N”, che nel caso dei mostriciattoli tascabili si è affidata anche alla Game Freak per realizzare un brand che fattura centinaia di milioni di dollari anche nel terzo millennio.

La SEGA, madre di Sonic The Hedgehog, ha chiuso invece i battenti per quel che concerne il comparto hardware, ma continua ad occuparsi della creazione e della pubblicazione di titoli. Oggi una bella fetta del mercato è però appannaggio della Electronic Arts, che con la sua divisione sportiva EA Sports si occupa dei vari giochi sul calcio, sul basket e non solo, che da più di un quarto di secolo sono stati serializzati in modo tale da garantirsi almeno un’uscita all’anno. Un ruolo storico è ricoperto da Activision, il primo editore di videogames della storia, cui si deve l’esistenza di Call of Duty. Capcom e Bandai, infine, sono tra le case di sviluppo che curano maggiormente i giochi dedicati agli anime giapponesi.

Software houses per giochi online

La scena videoludica è diventata talmente ampia che da qualche anno abbraccia volentieri anche giochi online meno elaborati, destinati all’utenza dei dispositivi mobile come smartphone e tablet. Al giorno d’oggi persino i classici giochi di carte possono essere praticati via web e, come si può evincere anche dalle informazioni di una scheda sul codice promo sisal presente in rete o da portali sul gioco virtuale, esistono anche dei minigiochi rapidi studiati appositamente per chi opera con un touchscreen. Sugli store digitali non mancano titoli forniti dalle solite software houses che si occupano già dei videogiochi propriamente detti, ma per quanto riguarda alcune attività ludiche specifiche sono i provider come Play’n Go, Netent, Playtech e Novomatic a marcare il territorio, seguendo l’esempio lanciato dalla Microgaming a metà degli anni ‘90.

D’altro canto, le app sono di uso quotidiano e non sorprende che chi vuole fare impresa nel mercato videoludico punti anche al palinsesto mobile per arricchire l’offerta contenutistica. Rispetto ai videogiochi in formato cd o comunque per console, le app possono essere aggiornate rapidamente e molto più frequentemente. Come se non bastasse, è novità recente quella del servizio di cross-play, che permette ai possessori di console, pc o apparecchi diversi di giocare comunque tra loro. Uno dei giochi più versatili in tal senso è Among Us: alla stessa partita possono partecipare infatti giocatori da computer, Nintendo Switch e smartphone Android o iOS. Quali altre comodità ci riserveranno le software houses nel prossimo futuro? Lo scopriremo solo giocando.

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