Cronaca
Due anni di pandemia con la sanità ridotta (ancora) all’osso
La sanità, e in particolare modo la medicina del territorio, sono ridotte all’osso: la denuncia dei familiari della vittime Covid che chiedono alle istituzioni di assumersi le proprie responsabilità
A quasi due anni dall’inizio della pandemia una delle poche certezze nell’ambito sanitario lombardo – e dunque bergamasco – è che la sanità, e in particolare modo la medicina del territorio, sono ridotte all’osso. Lo dimostra l’ultima di una serie di situazioni penalizzanti vissute dai cittadini della Valle Seriana riguardo alla carenza dei medici di base, denunciata a forte voce dal primo cittadino di Castione della Presolana Angelo Migliorati dopo il pensionamento dei due medici di famiglia che avevano in cura i 3000 cittadini (leggi l’articolo qui).
Pandemia e sanità ancora in crisi: la denuncia di Consuelo Locati
Fa eco a Migliorati Consuelo Locati, anch’essa bergamasca, coordinatrice del team degli legali dei familiari delle vittime Covid che hanno intrapreso la causa civile contro Governo e Regione Lombardia per accertare le responsabilità nella gestione della pandemia. “Il nostro lavoro – spiega Locati – non è solo quello di accertare le colpe e quindi ottenere un risarcimento da parte di chi non ha tutelato la salute dei cittadini, ma è anche quello di divulgare le notizie di rilevanza pubblica sulla salute. Qualche settimana fa, nello specifico, avevamo reso pubblico il mancato potenziamento delle Regioni delle terapie intensive e subintensive per sottolineare come non fossimo pronti ad un nuovo picco pandemico anche in Regione Lombardia seppure si trattasse di operazioni già finanziate”.
“Quello che dunque emerge oggi con la denuncia di Migliorati – continua Locati – non fa altro che confermare quello che denunciamo noi da un anno e mezzo: l’inefficienza da parte delle istituzioni che sono deputate a fornire le indicazioni rispetto al sistema sanitario e l’implementazione del personale medico. Il crollo della medicina del territorio è stato purtroppo uno dei fattori che ha alimentato la strage della prima ondata della pandemia in bergamasca e in Valle Seriana. Ora i cittadini non possono accettare che due anni dopo siamo nella stessa situazione se non peggio. Le istituzioni inoltre non hanno analizzato quello che non ha funzionato nella gestione pandemica e lo dimostra il fatto che ancora oggi non esiste una vera Commissione d’inchiesta che poteva permettere un’analisi seria di quanto accaduto. L’Italia è ancora impreparata e noi continueremo a denunciare quello che non funziona”.
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Il politico
3 Gennaio 2022 at 21:03
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