Cronaca
I familiari delle vittime Covid querelano Montesano: “Vogliamo rispetto”
Quello del giornalista di Libero è stato definito un gravissimo vilipendio alla memoria e alla dignità di migliaia di vittime e dei loro familiari
A quasi due anni dalla strage bergamasca i morti di Covid di questa provincia non hanno ancora pace. Dopo il tweet shock del giornalista Montesano sulle bare di Bergamo non sono mancate reazioni di indignazione da parte di tantissimi bergamaschi, in particolare da parte dei familiari delle vittime. A questo proposito l’avvocata Consuelo Locati, bergamasca che nella primavera 2020 perse il padre proprio per il Covid nonché legale rappresentante proprio dei familiari delle vittime che hanno in corso la causa civile contro Governo e Regione Lombardia, ha querelato lo stesso giornalista.
Nel tweet (rimosso) del giornalista Tommaso Montesano in cui vengono accostate l’immagine delle bare di Bergamo trasportate sui camion dell’esercito e le ricerche di Aldo Moro nel lago della Duchessa, è “piuttosto evidente il gravissimo vilipendio alla memoria e alla dignità di migliaia di vittime e dei loro familiari”. Lo si legge nella denuncia-querela della Locati. Anche suo padre, nel marzo 2020, morì a causa del Covid e “il 9 aprile 2020, proprio su quei camion, è giunto al forno crematorio di Firenze ove è stato cremato il 12/4 in assenza, come tanti altri, della presenza dei suoi cari”. “È palese – si legge ancora nella denuncia-querela – l’intento vergognosamente offensivo e diffamatorio posto in essere dal signor Tommaso Montesano, tanto più grave perché attuato nello svolgimento della sua professione di giornalista ed amplificato per il mezzo di social network, teso a negare una delle verità storiche più tristi del dopoguerra”. Secondo l’avvocato Locati “è incontrastabile che l’unico fine delle dichiarazioni di Tommaso Montesano, fosse quella di infamare, diffamare e screditare le vittime e la loro memoria, e con esse il dolore di tutti i familiari al solo ed esecrabile fine di abbracciare teorie negazioniste pericolose anche sotto il profilo dell’incitamento all’odio e della stessa salute pubblica”.
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