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Cronaca

Abusi su alunni in bergamasca: prof continua a insegnare. La Lega chiede conto ai Ministri

Abusi su alunni in bergamasca, anche in Val Seriana: prof continua a insegnare dopo condanne definitive. La Lega chiede conto ai Ministri

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Nonostante nel 2019 fossero diventate definitive due condanne della Corte d’Appello di Bergamo per violenza sessuale ai danni di alunni minorenni (uno dei quali abusato in Val Seriana), con l’interdizione perpetua dalle scuole, ha insegnato fino al 2021. Lui è il professore 51enne arrestato dai carabinieri nell’ambito di un’indagine per violenza sessuale aggravata ai danni di un suo ex alunno minorenne, coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza. L’uomo, residente nella provincia di Bari, è stato arrestato ieri, il 15 febbraio, dai Carabinieri. I pm della Procura di Potenza stanno indagando su un episodio avvenuto nel 2016, quando il professore insegnava Diritto all’interno di un Istituto superiore di un comune nella provincia di Potenza. A quanto si apprende, ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, che è già stato condannato nel 2019 per due episodi simili, avvenuti nel 2006 e nel 2009 nella provincia di Bergamo, in particolare anche in un istituto della Valle Seriana, a Gazzaniga. Dopo la condanna era stato interdetto dall’insegnamento. Nonostante questo, ha continuato a insegnare fino al 2021.

La Lega chiede conto ai Ministri

“E’ di queste ore la vicenda dell’insegnante arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata ed estorsione ai danni di un suo alunno a Potenza. Abbiamo interrogato i ministri della Giustizia e dell’Istruzione per comprendere come sia stato possibile che un uomo condannato definitivamente per molestie sui minori nel 2019, abbia continuato a insegnare fino al 2021, così come emerge dai giornali. La stampa ci riporta fatti avvenuti quando l’uomo insegnava nel bergamasco: precedenti gravi quali abusi, molestie, ricatti, che gli costarono due condanne emesse dalla procura di Bergamo in sole due settimane di distanza l’una dall’altra, nel 2013, per ripetuti episodi, avvenuti in due diverse scuole tra il 2006 e il 2009. Segnalando la vicenda ai ministri competenti, abbiamo sollecitato accertamenti per approfondire la vicenda ed evitare che qualcuno si macchi ancora di reati così gravi e continui a stare all’interno degli Istituti”. Così i leghisti Daniele Belotti, deputato, e Simona Pergreffi, senatrice, illustrando i contenuti dell’interrogazione sul tema.

L’interrogazione

Roma, 16 febbraio 22

Ai ministri della Giustizia e dell’Istruzione 

Si interroga per sapere – Premesso che

da notizie di stampa si apprende che un insegnante 51enne della provincia di Bari è stato arresto su mandato della Procura di Potenza con l’accusa di violenza sessuale aggravata ed estorsione aggravata nei confronti di un minorenne che frequentava l’istituto nel quale l’uomo insegnava;

la vicenda risale al 2016 quando il giovane aveva denunciato le presunte molestie subite dall’uomo con molestie, ricatti tramite messaggi via Whatsapp, estorsioni di denaro (3.600 euro) sotto la minaccia di divulgare foto e video a contenuto sessuale; 

le indagini dei carabinieri, però, hanno permesso di individuare anche una seconda presunta vittima, un minore che nello stesso periodo frequentava lo stesso istituto, a cui il presunto molestatore avrebbe promesso al giovane l’incontro con un calciatore del Bari convincendolo a inviare foto in abbigliamento intimo;

il giovane studente, dopo aver rivelato ai genitori la vicenda, presentò una denuncia che fu chiusa nel 2020 quando, dopo una transazione, la famiglia decise di ritirarla costringendo gli inquirenti ad archiviare le accuse;

a carico del docente risulterebbero altre due denunce, tra il 2006 e il 2009, quando insegnava in provincia di Bergamo, all’istituto Pesenti, in città, e in una scuola superiore a Gazzaniga; 

all’Istituto Pesenti insegnava fisica e ben otto ragazzi tra i 15 e i 16 anni avevano riferito di mani allungate in laboratorio, anche nelle parti intime e dopo la denuncia del preside, in abbreviato il docente era stato condannato, il 14 marzo 2013, a un anno e 4 mesi;

per i fatti di Gazzaniga del 2009, con al centro tre studenti di 15, 16 e 18 anni e modalità identiche, il docente il 2 aprile 2013, quindi solo due settimane dopo la prima sentenza, era stato condannato a un anno e mezzo;

entrambe le sentenze erano state confermate in Corte d’Appello, compresa l’interdizione perpetua da qualsiasi incarico nelle scuole di ogni ordine e grado e da ogni ufficio o servizio in strutture frequentate da minorenni, diventando poi definitive ad ottobre 2019;

nonostante i precedenti e soprattutto come pena accessoria l’interdizione perpetua da qualsiasi incarico nelle scuole di ogni ordine e grado e da ogni ufficio o servizio in strutture frequentate da minori il docente arrestato ha continuato a insegnare tra Puglia e Basilicata fino a giugno 2021;

come è stato possibile che un uomo condannato definitivamente per molestie sui minori abbia continuato a insegnare;

se non ritengono opportuno accertare perché in un reato così delicato come gli abusi sessuali sui minori non si sia proceduto a una sospensione dall’attività di insegnante dopo le prime due condanne, tra l’altro emesse dalla stessa procura (Bergamo) in sole due settimane di distanza l’una dall’altra per ripetuti episodi in due scuole diverse. 

Daniele Belotti sen. Simona Pergreffi

Deputato

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1 Commento

1 Commento

  1. Alberto

    16 Febbraio 2022 at 23:28

    Se un insegnante molesta o maltratta un alunno, continua ad esercitare a stipendio pieno. Se non si puntura contro il C19 sospeso e senza stipendio. Tutto molto coerente, non c’e che dire.

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