Cronaca
Due anni fa la scoperta del Covid in Lombardia: il lodigiano fu subito zona rossa
Due anni fa la scoperta del Covid in Lombardia: il lodigiano fu subito zona rossa con la firma di Speranza e Fontana
Sono passati due anni da quando il Covid ha fatto ingresso (almeno ufficialmente) in Italia. Dopo l’esito positivo del primo tampone fatto a Mattia Maestri nella serata del 20 febbraio 2020 all’ospedale di Codogno (provincia di Lodi), la notizia rimbalzò su tutti i giornali e le tv dalle prime ore del mattino del 21 febbraio. Fu l’inizio di tutto, di una piaga sanitaria che ha messo in ginocchio soprattutto la provincia di Bergamo e la Valle Seriana; l’inizio di una pandemia che non è ancora finita. Rivivendo quelle ore confuse il comitato di crisi regionale decise nella stessa notte di evacuare il Pronto soccorso di Codogno e isolare l’ospedale. Il Ministro della Salute Roberto Speranza e il Presidente di Regione Lombardia sottoscrissero subito un’ordinanza che istituì la zona rossa intorno a Codogno e altri dieci Comuni con l’arrivo dei militari a presidiare i confini e, di fatto, ad isolare 50mila persone (leggi qui).
Una decisione che mitigò la diffusione del virus e che non venne mai applicata in bergamasca, dopo che il 23 febbraio (solo due giorni dopo) vennero scoperti i primi casi all’ospedale di Alzano Lombardo e al Papa Giovanni. Nel frattempo venerdì 21 febbraio 2020 diverse decisioni interessarono anche la nostra provincia come lo stop al calcio dilettanti (leggi qui) e alle varie manifestazioni che prevedevano assembramenti. Erano le prime avvisaglie del lockdown che arrivò solo dopo settimane.
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Willy
22 Febbraio 2022 at 13:44
Tranquilli che Speranza c è ancora a firmare le ordinanze , quelle che fanno più comodo al potere