CENE
“La nostra pandemia”, a Cene una serata di riflessione sui due anni di Covid in bergamasca
“La nostra pandemia”, a Cene una serata di riflessione con le giornaliste che hanno parlato del Covid in bergamasca
A due anni dall’inizio della pandemia da Covid-19, nel contesto dei drammatici giorni in cui i camion militari portarono via le bare da Bergamo, si terrà in Val Seriana, la zona più colpita d’Italia in termini di mortalità, una serata di testimonianze e cronache di quelle tragiche giornate, con uno sguardo rivolto al futuro. L’appuntamento è in programma sabato 26 marzo alle ore 21 presso la Sala Consiliare del Comune di Cene in Piazza Italia. A condurre l’incontro aperto a tutti (prenotazioni scrivendo a promo.cene.bg@gmail.com) sarà la giornalista di Valseriana News Gessica Costanzo, autrice del libro testimonianza “La Valle nel virus” e vincitrice del premio di giornalismo investigativo “Evolution 2021” e del premio Funari 2022.
“La nostra pandemia” – il programma
Il racconto si snoderà tra le esperienze di altre due giornaliste di origine bergamasca tornate a Bergamo proprio per raccontare il dramma di quelle settimane. Francesca Nava, giornalista di Presa Diretta (RAI 3) vincitrice del premio letterario Estense con il libro “Il focolaio – Da Bergamo al contagio nazionale”, racconterà la sua imponente inchiesta che indaga sulle responsabilità di quanto accaduto. Anna Maria Selini, giornalista freelance autrice del libro e regista del docufilm “Ritorno in apnea” girato a Bergamo e in Val Seriana nella primavera 2020, racconterà il suo delicato lavoro sul trauma e sul lutto. Insieme a loro parlerà di rielaborazione dei traumi e di ricerca del benessere, Laura Tiraboschi psicologa e psicoterapeuta.
La serata è organizzato da Promocene con il patrocinio del Comune di Cene e vuole essere un’occasione di incontro e dibattito per tutti i cittadini della Val Seriana. Partner tecnico Assembling Division. Greenpass rinforzato e mascherina obbligatori.
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Alberto
25 Marzo 2022 at 18:20
A mio avviso la “pandemia” ha lasciato il mondo al contrario:
– inviare armi è un segno di pace
– il greenpass è un simbolo di libertà
– finire in rianimazione dopo tre dosi di vaccino è una fortuna, senza saresti morto.
Che mondo meraviglioso!
Willy
26 Marzo 2022 at 21:37
Ma le famose indagini della Procura della Repubblica di Bergamo , a distanza di due anni, si possono sapere a che punto stanno??