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Cronaca

Commissione Covid: maggioranza e opposizione si spaccano anche durante la discussione in Aula

Commissione d’inchiesta Covid: maggioranza e opposizione si spaccano anche durante la discussione in Aula. La Lega: “Responsabilità del Governo Pd-Cinque Stelle”. Minoranze: “Regione impreparata”

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Si è svolta oggi la discussione in Aula delle relazioni di maggioranza e opposizione sulla Commissione d’Inchiesta relativa all’emergenza Covid. La Commissione di Regione Lombardia, fortemente voluta dalle minoranze, ha lavorato per un anno e mezzo per cercare di dare risposte all’ecatombe della primavera 2020. Le relazioni finali sono state due: una della maggioranza che ha assolto l’operato della giunta Fontana, una delle opposizioni che hanno sottolineato le responsabilità nella gestione della primissima fase dell’emergenza (leggi tutto qui). Così è stato anche oggi, durante le discussioni delle relazioni.

Anelli (Lega): “Stato ed ex premier Conte completamente assenti”

“Ad essere mancata completamente, durante le prime tragiche fasi della pandemia in Lombardia, è stata la presenza dello Stato. Lo Stato, ovvero il Governo di allora, e quindi principalmente l’ex premier Conte e il ministro Speranza, ha lasciato la Lombardia da sola, abbandonata a gestire con le sole proprie forze un’emergenza che non ha eguali nella recente storia dell’Occidente. Il nostro sistema sanitario è stato messo a durissima prova ed ha saputo resistere, grazie all’abnegazione di tutto il personale sanitario. Lo Stato, che aveva il compito di gestire la pandemia, è stato lontano e di scarso aiuto”. Così Roberto Anelli, Capogruppo della Lega al Pirellone, sulla conclusione dei lavori della Commissione regionale d’inchiesta sul Covid-19, la cui discussione si è svolta oggi in Aula.

“A confermare che dovesse essere lo Stato centrale a gestire la situazione – aggiunge Anelli – ci sono anche le parole di Giuliano Amato, Presidente della Corte Costituzionale, che ha spiegato come ‘davanti a una pandemia come poche volte era accaduto nella storia è la profilassi internazionale: materia di competenza esclusiva dello Stato che comporta che i sistemi regionali della sanità sono, in qualche modo, articolazioni di un sistema che su questo terreno devono muoversi secondo regole uniformi’. Dopo questa posizione della Corte Costituzionale, credo ci sia ben poco da aggiungere”. Anelli ha risposto agli attacchi provenienti dall’opposizione di centrosinistra, sottolineando innanzitutto come sia “vergognoso che voi abbiate presentato inizialmente tre relazioni sulla Commissione d’inchiesta, una in contraddizione con l’altra, riuscendo poi a mettervi d’accordo solo alla fine e solo dopo aver chiesto una serie di rinvii delle sedute della commissione, per presentare un’unica relazione di minoranza.  Assurdo e vergognoso che non riusciate a mettervi d’accordo nemmeno tra di voi e che alla fine facciate finta di mettervi d’accordo, solo per tornaconto elettorale”.

“Dai lavori della Commissione d’inchiesta sono emerse infatti le chiare responsabilità del Governo Pd-Cinquestelle – sottolinea Anelli – a partire dall’attivazione della zona rossa nella bergamasca in poi. Decisioni che spettavano al Governo e che il Governo non ha preso. Noi, come Lombardia, abbiamo sempre seguito le direttive dello Stato, cui spettavano le decisioni. A chi chiede ancora perché tutto questo è successo in Lombardia – conclude Anelli – è triste dover ancora rispondere davanti all’evidenza: siamo 10 milioni di abitanti, abbiamo tre aeroporti internazionali, fittissimi scambi commerciali e grande presenza di cittadini cinesi proprio in virtù di questi scambi commerciali. La Lombardia ha pagato il prezzo più alto di questa pandemia ed è assurdo che consiglieri regionali eletti dai cittadini lombardi, mi rivolgo ovviamente al centrosinistra, cerchino addirittura di strumentalizzare questa tragedia per fini politici”.

Scandella (PD): “Arroganza e mancanza di documenti: la maggioranza non ammette le proprie responsabilità”

“L’atteggiamento del centrodestra non è mai cambiato. Hanno fatto tutto giusto e rifarebbero tutto uguale. È incredibile. Questa chiusura e questa arroganza, insieme alla mancanza di migliaia di documenti che colpevolmente non sono stati forniti, non hanno permesso alla commissione d’inchiesta di rispondere fino in fondo alla domanda di verità e giustizia che veniva dalle persone. Sono però emersi tutti gli elementi critici del sistema sanitario, che la nostra relazione mette nero su bianco e che la politica regionale può e deve affrontare. In commissione sono stati approfonditi alcuni errori macroscopici, come la scelta di fare pochi tamponi, la mancata chiusura dell’ospedale di Alzano, le scorte mancanti di mascherine, l’atteggiamento verso le RSA e molti altri, e poi le disfunzioni principali del sistema sanitario, su tutti la carenza di medici di base e presidi sanitari territoriali. Errori molto gravi, ma che non saranno Fontana, Moratti o questa maggioranza a correggere. Da loro non c’è alcuna volontà di cambiare ma solo di auto-assolversi da ogni responsabilità.” Lo dichiara il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella a margine della discussione delle relazioni conclusive della commissione d’inchiesta sulla gestione di Regione Lombardia del Covid-19, oggi in Consiglio regionale.

Carretta (AZIONE): “Regione impreparata e Gorno lontano”

Anche il consigliere regionale Niccolò Carretta (AZIONE) è intervenuto durante la discussione in Aula delle relazioni di maggioranza e opposizione sulla Commissione d’Inchiesta relativa all’emergenza Covid: “Grazie al collega Michele Usuelli ho potuto collaborare per la stesura di un ODG che rafforza la relazione delle opposizioni e delinea le principali mancanze da parte di Regione Lombardia. Per quanto mi riguarda ho voluto ricordare tre punti per me fondamentali: lo stralcio del verbale del CTS in cui si consigliava al Governo di chiudere Alzano e Nembro in zona rossa, l’accesso agli atti sulle 110 polmoniti sospette che non sono state intercettate in tempo e la gestione disastrosa dei dati da parte di Aria S.p.A.”

“Dopo diversi mesi da quei terribili momenti pare del tutto evidente quanto Regione Lombardia, impreparata e non in grado di gestire un evento di tale portata si sia del tutto paralizzata, mentre il Governo si sia dimostrato, per l’ennesima volta, molto lontano. Mancanze dal punto di vista tecnico, logistico e decisionale – conclude il consigliere bergamasco di Azione – che hanno fatto emergere problemi latenti che sono esplosi tutti insieme e hanno provocato effetti che oggi sono vere e proprie cicatrici nelle vite di tutti noi: purtroppo e nonostante tutto, continuiamo a vedere grandissima resistenza alle proposte di riforma alla macchina vecchia e lenta, che gestisce la sanità e non solo in Regione Lombardia”.

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