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Cronaca

La matita della discordia: donata ai bergamaschi ma è polemica

Il deputato Alessandro Sorte dona la matita con cui ha votato per l’elezione di Mattarella ai bergamaschi ma Giorgio Jannone lo riprende: “La sottrazione della stessa è identificabile come furto”

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Un gesto di generosità promosso con leggerezza che sta facendo parlare. Potremmo chiamarla la matita della discordia quella utilizzata dal deputato bergamasco di Forza Italia Alessandro Sorte per l’elezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e donata questa mattina simbolicamente ai bergamaschi.

La matita per votare Mattarella divide

In particolare oggi, domenica 24 aprile, a Barbata, piccolo comune della bassa bergamasca, Sorte ha consegnato nelle mani del Sindaco Vincenzo Trapattoni per donarla al Comune, la matita che è stata usata per l’elezione del Presidente della Repubblica. “Un gesto semplice – spiega Sorte , ma ricco di significato soprattutto nella celebrazione dell’anniversario del XXV Aprile che celebriamo in questi giorni. È per me un onore rappresentare questo territorio, che mi ha eletto deputato nel collegio di Romano di Lombardia, ed in particolare tutte le piccole, ma grandi comunità come Barbata. Grazie”.

Ben presto però un post su Facebook dell’ex parlamentare bergamasco Giorgio Jannone ha messo in discussione l’accaduto. “Vorrei ricordare – scrive Jannone – che la matita copiativa, in uso in tutti i seggi elettorali, è di proprietà dello stato e va tassativamente restituita, al termine della votazione, al presidente di seggio o, nella fattispecie, ai segretari e ai questori della Camera dei Deputati. La sottrazione della stessa è identificabile come furto, se non peculato, con ben due aggravanti, si tratta di un bene esposto alla pubblica fede e di un reato commesso nelle vesti di pubblico ufficiale. Persino chi riceve il bene sottratto (nella fattispecie un sindaco, certamente in buona fede) potrebbe essere punibile ai sensi dell’ art. 648 del Codice Penale per il reato di ricettazione”.

La matita donata non sarebbe quella dei seggi, ma quella in dotazione ai politici. Matita che anche altri conservano come Enrico Letta, segretario del Pd, che aveva condiviso in un tweet del 29 gennaio.

Aveva invece dichiarato a “Un giorno da pecora” su RAI Radio 1 il 25 gennaio scorso il presidente della Regione Molise Donato Toma: “Conserverò la matita come un feticcio perché votare per il Presidente della Repubblica è una cosa da ricordare”.

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1 Commento

1 Commento

  1. mjD

    24 Aprile 2022 at 20:55

    l’Italia è così: sottrarre milioni e scamparla senza mai problemi, sottrarre una matita ed essere esposti alla gogna.
    Iannone ha perso un occasione per stare zitto.

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