Cronaca
Rinnovo del contratto: domani in sciopero gli addetti alla vigilanza privata
Circa 1.000 i lavoratori del comparto a Bergamo, una delegazione parteciperà allo scoperto nazionale
Sei anni e mezzo di attesa e ancora niente rinnovo: sono i 100mila lavoratori della vigilanza privata e dei servizi fiduciari in tutt’Italia – circa un migliaio in provincia di Bergamo – che aspettano dal 2015 il rinnovo del loro Contratto nazionale. Per lunedì 2 maggio i sindacati di categoria FILCAMS CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS-UIL hanno indetto una giornata di sciopero nazionale, con una manifestazione a Roma. Il corteo partirà da piazza della Repubblica alle ore 10. Anche da Bergamo, come da molti altri territori, partirà una delegazione di lavoratori e sindacalisti.
Del migliaio di addetti del comparto presenti in provincia, i circa 230 al lavoro all’aeroporto di Orio al Serio non potranno scioperare: mercoledì 27 aprile, infatti, la Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha chiesto alle organizzazioni sindacali di escludere dalla protesta questi lavoratori.
La mobilitazione, decisa lo scorso 13 aprile, denuncia “l’atteggiamento inconcludente delle associazioni datoriali di settore Assiv, Univ, Anivip, LegaCoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Lavoro, che nell’ultimo incontro di trattativa del 18 marzo, invece di presentare una proposta salariale dignitosa, hanno dichiarato di non aver ricevuto mandato dalle aziende associate” riferiscono i sindacati.
“Denunciamo una situazione difficile che da anni i lavoratori vivono in questo settore, uno stato di vero e profondo disagio, in un comparto delicatissimo” hanno dichiarato questa sera i sindacalisti di categoria Mario Colleoni per FILCAMS-CGIL, Maurizio Mistri per FISASCAT-CISL e Anila Cenolli per UILTUCS-UIL di Bergamo. “Questi lavoratori, in balia di cambi d’appalto che non garantiscono l’occupazione, si ritrovano con salari già in partenza bassi, da troppo tempo senza aumenti, in un mondo dove spesso si fanno largo contratti pirata, talvolta con violazioni in materia di salute e sicurezza. Non c’è tutela della professionalità, difficilmente si assiste a progressioni di carriera anche dopo 20 anni passati nel settore. La crescita professionale è un miraggio. Scioperiamo, oltre che per il troppo tempo trascorso dalla scadenza del contratto, anche per il fatto che questi dipendenti si trovano a subire i colpi dell’inflazione senza alcuna difesa, con una grande penalizzazione del loro potere d’acquisto”.
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