Cronaca
Da Regione Lombardia contributi a sostegno delle scuole dell’infanzia autonome non statali e non comunali
In Lombardia contributi a sostegno delle scuole dell’infanzia autonome non statali e non comunali, approvato Odg Lega
Via libera al Pirellone alle linee guida per l’assegnazione dei contributi a sostegno delle scuole dell’infanzia autonome, non statali e non comunali, per il periodo scolastico 2022/2023. Durante la discussione in aula è stato approvato un Ordine del Giorno presentato da Roberto Anelli, capogruppo regionale della Lega, che aumenta da 4 a 8 milioni di euro il contributo per l’anno scolastico 2022/2023.
“Abbiamo ritenuto fondamentale – spiega Anelli – garantire alle scuole dell’infanzia non statali e non comunali le medesime risorse su cui hanno potuto contare finora da Regione Lombardia, ovvero 8 milioni di euro all’anno”. “Il contributo regionale – continua il capogruppo del Carroccio – ha l’obiettivo di valorizzare i servizi offerti da queste scuole dell’infanzia, spesso indispensabili in realtà territoriali isolate o montane dove non si registra la presenza di strutture statali o comunali”. “Il provvedimento non va quindi solo nella direzione del diritto di scelta ma vuole più in generale garantire a tutte le famiglie lombarde la possibilità di poter iscrivere i propri figli nelle scuole dell’infanzia. Un traguardo che passa anche dal contenimento delle rette scolastiche, raggiunto attraverso l’aiuto e la sussidiarietà attuate in maniera concreta da Regione Lombardia”.
Scandella (PD): “Contributo importante ma le risorse sono poche”
“Un provvedimento importante e atteso dalle tante scuole dell’infanzia autonome non statali e non comunali, arrivato già a metà anno, ma inspiegabilmente dimezzato rispetto al passato e al futuro”, come hanno commentato Raffaele Straniero e Jacopo Scandella, consiglieri regionali del Pd, riferendosi alle Linee di indirizzo per l’assegnazione dei contributi regionali per il periodo di programmazione 2022/2023 a questi istituti, votate stamattina in consiglio regionale. “Stiamo parlando di scuole che svolgono un servizio molto importante sul territorio, che hanno una diffusione capillare e che in alcuni comuni rappresentano l’unica offerta didattica nella fascia 0-6, sopperendo all’assenza di strutture statali”, ha spiegato Straniero. Per questo il Gruppo regionale del Pd ha presentato un ordine del giorno, analogo a uno di maggioranza, approvato “con l’auspicio che i 4 milioni mancanti vengano stanziati al più tardi nel prossimo assestamento di bilancio”.
“Abbiamo votato a favore di questo atteso provvedimento, ma perché non rimanga un’attenzione di facciata: si devono mettere i soldi che mancano per garantire la sostenibilità delle strutture – ha aggiunto Scandella –. In 129 comuni della provincia di Bergamo, cioè più della metà, ci sono solo scuole dell’infanzia paritarie. Ed è l’unica offerta 0-6 anni: senza questa il servizio non verrebbe garantito. Anzi, c’è moltissima preoccupazione, legata al tema dell’aumento del costo energetico, della gestione, della denatalità. Perché le scuole dell’infanzia sono le prime che subiscono l’effetto di questo fenomeno, che offre però anche un’occasione: non avere più classi pollaio e garantire, a parità di costi, un rapporto numerico tra educatori e bambini più basso e così un servizio di maggiore qualità. Ridurre lo stanziamento sarebbe un errore imperdonabile, salterebbero sezioni, scuole e quindi un servizio fondamentale per buona parte del territorio bergamasco”.
Carretta (AZIONE): “Voto favorevole per recuperare risorse mancanti”
Sulla proposta di atto amministrativo relativo alle linee di indirizzo per l’assegnazione dei fondi regionali alle scuole dell’infanzia paritarie il Consigliere Regionale di AZIONE Niccolò Carretta si è detto favorevole – “Il periodo legato alle scuole, in particolare a quelle dell’infanzia è particolare e straordinario. Con il mio voto favorevole ho voluto mandare un segnale di collaborazione, soprattutto perché abbinato a tale atto è previsto l’impegno di recuperare le risorse mancati negli scorsi anni che hanno portato da 8 a 4 i milioni di finanziamento”.
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