Cronaca
Parla la vigilessa aggredita: “18 minuti di botte, grazie a chi mi ha mostrato solidarietà”
La donna, agente di Polizia Locale da 18 anni e in servizio al comando di Polizia Locale dell’Unione Insieme sul Serio che ha sede a Nembro, è stata aggredita da un senegalese mentre gli stava controllato i documenti
Parla la vigilessa aggredita lo scorso 25 maggio a Pradalunga, bassa Valle Seriana, in provincia di Bergamo. Lo fa mentre è ancora in infortunio a casa con due denti rotti e le contusioni che provocano meno dolore. Quello fisico però, perché quello emotivo resta. “Non riesco a dormire – ci racconta la donna che per sua tutela vuole restare anonima -. Penso a quanto sono stata fortunata, al fatto che l’aggressore non avesse un coltello o una spranga altrimenti non sarei qui.
La donna, agente di Polizia Locale da 18 anni e in servizio al comando di Polizia Locale dell’Unione Insieme sul Serio che ha sede a Nembro, è stata aggredita da un senegalese mentre gli stava controllando i documenti. Riscontrato un caso di residenza fittizia, mentre stava scrivendo il verbale, l’uomo incensurato ha cominciato a malmenarla, picchiarla e minacciarla.
Le parole della vigilessa aggredita
“Ero in auto in quel momento e ho chiesto aiuto al Comando tramite il mio telefono perché le radio non funzionano – continua -. Mentre sono arrivati i miei colleghi sono passati 18 interminabili minuti di botte e di paura. Usciamo da soli sul territorio e oltre questo non possiamo usare l’arma in nostro possesso perché la difesa deve essere commisurata all’offesa. Non abbiamo inoltre altri strumenti di difesa. Io ho solo pensato ad evitare il peggio per me e per il mio aggressore perché, qualora l’avessi ferito io stessa o se l’avessi investito con l’auto (azione minacciata dallo stesso senegalese) sarebbero stati chiesti i danni a me”.
Nelle scorse ore si è espresso con solidarietà nei confronti della donna l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale Riccardo De Corato che ha invitato la donna ad utilizzare il fondo di indennizzo che Regione Lombardia ha messo a disposizione degli operatori di Polizia locale vittime di reati. “Ringrazio personalmente l’assessore che mi ha telefonato personalmente. Spero inoltre di poter coinvolgere la Regione – conclude la donna – nel costituire uno sportello psicologico per gli agenti di Polizia Locale che subiscono quotidianamente aggressioni e vessazioni”.
A questo proposito si è espresso anche il segretario provinciale Giovanni Novali del sindacato di categoria: “Il SULPL di Bergamo esprime la massima solidarietà ed un augurio di pronta guarigione alla collega brutalmente aggredita; ogni giorno gli agenti della polizia locale durante il servizio mettono a rischio la propria incolumità; ci auspichiamo che il governo legiferi celermente la riforma della categoria; fortunatamente il responsabile è stato arrestato dai colleghi intervenuti e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria”.
Oggi si è svolta la prima udienza a carico del senegalese: la donna non si è costituita parte civile perché non è prevista neppure un’assistenza legale. “Ho però depositato i video dell’aggressione che sono riuscita a fare – conclude – prima che mi si rompesse il telefono. Anche questo me lo dovrò ricomprare da me”.
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Ivan
8 Giugno 2022 at 9:55
Sicuri che il senegalese non fosse anche alpino?
Che paese di cialtroni, faremo la fine che ci meritiamo.
Willy
9 Giugno 2022 at 15:56
Ed il senegalese? Già libero??