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Cronaca

I lavori al ponte di Gorle slittano di un anno

I lavori (già finanziati) al ponte di Gorle slittano di un anno perchè manca l’autorizzazione della Soprintendenza

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I lavori di messa in sicurezza e di ampliamento del Ponte di Gorle che dovevano essere fatti in esatte visto anche lo stanziamento dei fondi statali di 500mila euro, slittano di un anno perché manca l’autorizzazione della Soprintendenza al progetto definitivo, condizione necessaria per appaltare i lavori. A renderlo noto, con un duro post su Facebook, Davide Casati, sindaco di Scanzorosciate, comune confinante con il ponte.

Gli importanti lavori per agevolare il traffico intenso riguarderanno sia l’ampliamento del ponte nel suo ingresso da Gorle, dove l’attuale spigolo ad angolo retto crea rallentamenti e code dei flussi in entrata; sia la riqualificazione dei parapetti. Ma per vederli realizzati bisognerà attendere ancora un anno.

Ponte di Gorle: lo sfogo di Casati

Niente da fare, i lavori di messa in sicurezza e di ampliamento del Ponte Marzio (di Gorle) che speravamo di vedere quest’estate slittano di un anno nonostante ci siano già le risorse statali a disposizione. Il motivo? Il Settore Viabilità della Provincia lo ha comunicato in questi giorni all’Amministrazione Provinciale e ai Comuni di Scanzorosciate e Gorle: manca ancora l’OK della Soprintendenza al progetto definitivo necessario per appaltare i lavori. Nonostante i solleciti mandati dalla Provincia tra marzo e maggio, infatti, e le rassicurazioni da parte della stessa Soprintendenza, l’autorizzazione che sarebbe dovuta arrivare entro aprile, ad oggi non c’è e quindi non è possibile procedere.

E siccome questo genere di lavori sono fattibili solo d’estate, quando il flusso di traffico diminuisce in concomitanza con le ferie e la chiusura delle scuole, per un altro anno tutto è bloccato in attesa ormai della prossima estate. Un vero peccato, primo perché si tratta di lavori di grande importanza (ampliamento del ponte all’ingresso venendo da Gorle e messa in sicurezza/rifacimento dei parapetti), secondo perché i fondi sono stati reperiti e così resteranno ‘congelati’ invece che spesi a favore del territorio, in attesa del 2023.

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