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Cronaca

Rincari biglietti dei bus, Sindacati: “Solite polemiche aggravate dal clima elettorale”

Rincari biglietti dei bus, Sindacati: “Solite polemiche aggravate dal clima elettorale”. In bergamasca si attestano tra il 7% per i mezzi urbani e il 9,97% per quelli interurbani

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“La polemica arriva puntuale ad ogni settembre, alla vigilia della prima campanella scolastica. Ci siamo abituati. Quest’anno, poi, con le elezioni in vista, ci pare pure peggio”. Nel dibattito sul caro-biglietti dei bus intervengono oggi segretari generali dei sindacati dei trasporti di Bergamo, Marco Sala di FILT-CGIL e Pasquale Salvatore di FIT-CISL, che aggiungono: “Nel giro di poco tempo, ne siamo certi, il tema del trasporto pubblico urbano tornerà come al solito a venire dimenticato”.

Aumenti in bergamasca

I recenti aumenti in Bergamasca si attestano tra il 7% per i mezzi urbani e il 9,97% per quelli interurbani. Sulla questione nei giorni scorsi si è assistito a uno scambio di accuse tra Regione, Agenzia del Tpl e Comune di Bergamo.

“Lo diciamo da tempo, c’è un problema sistemico e grave nel mondo del trasporto pubblico,  e quest’anno le criticità sono ancora più severe, anche a seguito del caro energia” proseguono Sala e Salvatore. “Ci lasciamo alle spalle due anni di pandemia in cui si è scelto di congelare prezzi che ora sono stati adeguati. Ai problemi strutturali si sono aggiunti quelli congiunturali. Se non vengono stanziate risorse, è come parlare del nulla. Invece del solito rimpallo di responsabilità, ciascuno faccia la propria parte con responsabilità”.

“Mancano autisti, e la conseguenza è un peggioramento del servizio. Il settore è sempre meno appetibile, non attrae più lavoratori per le condizioni dei turni e soprattutto per gli stipendi bassi: la questione salariale è centrale. Ecco perché servono investimenti” proseguono i due sindacalisti. “Al di là del Contratto nazionale, nel Tpl da sempre si demanda l’aspetto salariale alla contrattazione aziendale, ma oggettivamente, senza risorse, le aziende locali hanno le mani legate. Questo ha un impatto consistente sulle buste paga”.

Nell’immediato, per l’apertura del nuovo anno scolastico, dal punto di vista dell’organizzazione del servizio, si sarebbero potuti adottare accorgimenti utili a costo zero: “Nelle fasi più difficili della pandemia si era sperimentata l’entrata in aula in orari diversificati per evitare di avere i bus stracolmi. Quest’anno sembra che tutti gli istituti scolastici desiderino tornare agli ingressi alle 8, fascia oraria che vedrà un picco a fronte di penuria di pullman e di autisti. Si sarebbero potuti rivedere gli orari, e il servizio ne avrebbe beneficiato di certo, senza incidere sui costi”.

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