Cronaca
Caro bollette: crescono le richieste di aiuto in bergamasca
Caro bollette: moltiplicate in queste settimane, le richieste di aiuto presentate da parte di molte famiglie bergamasche
In grave difficoltà a pagare canoni di affitto, bollette energetiche e spese condominiali: si sono moltiplicate in maniera significativa, in queste settimane, le richieste di aiuto presentate da parte di molte famiglie agli sportelli del Sunia, il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, della città e della provincia di Bergamo. “Vediamo un netto incremento delle richieste di assistenza per inoltrare la domanda di contributo per l’affitto (nel Comune di Bergamo l’ultima data utile per la presentazione è il 30 novembre 2022), ma anche la domanda di contributo per morosità incolpevole” ha dichiarato oggi Luisella Gagni, che dirige il Sunia provinciale. “Le risorse a disposizione per queste misure, rivolte agli inquilini del mercato privato, non sono però sufficienti a soddisfare il numero delle domande”.
Il 12 ottobre il Sunia e la CGIL, con le altre sigle sindacali confederali e le associazioni degli inquilini, hanno avuto un incontro con l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo Marcella Messina, con l’assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica e al Servizio Abitativo Pubblico, Marzia Marchesi, con il Dirigente del Servizio Abitativo Pubblico del Comune Gaspare Passanante, e con Silvia Manzecchi, responsabile del medesimo servizio.
“Nell’incontro in Comune abbiamo fatto appello affinché le istituzioni adottino misure urgenti per evitare una crescita esponenziale delle morosità, a cui di solito fanno seguito conflitti difficilmente sanabili” prosegue Gagni. “Lunedì 24 ottobre, poi, abbiamo in programma un confronto con Aler: in quella sede chiederemo che si trovino le risorse per venire incontro al caro bollette condominiali e che si coinvolga Regione Lombardia in un piano articolato straordinario di fondi aggiuntivi”.
Se l’inflazione e l’aumento dei costi energetici pesano sui bilanci delle famiglie più indigenti ripercuotendosi sulla capacità di far fronte alle spese per la casa, Sunia e CGIL segnalano un ulteriore aspetto che complica il quadro: “C’è carenza di offerta, e le poche case di edilizia pubblica in capo ad Aler avrebbero bisogno di rilevanti lavori di ristrutturazione o almeno manutenzione. Molte sono letteralmente in decadimento” aggiunge Gagni. “Sappiamo, tra l’altro, che nella nostra provincia Aler nel 2021 possedeva circa 550 appartamenti che erano rimasti vuoti, in riattazione”.
Nel frattempo si avvicina la scadenza della convezione per la gestione e la manutenzione degli alloggi pubblici comunali tra Aler e Comune e di Bergamo, prevista per il 31 dicembre. Il Sunia teme che questo si tradurrà in un numero ancora minore di case a disposizione se non si trovasse in tempi brevi un gestore sostitutivo che si occupi della manutenzione ordinaria e straordinaria. Sino ad oggi – sottolinea il Sunia – la convenzione aveva permesso, soprattutto nei primi tre anni, di riattare un numero significativo di appartamenti poi messi a bando, andando a incrementare così l’offerta di alloggi pubblici.
Sul versante del libero mercato, intanto, crescono a seguito dell’inflazione i canoni di locazione: “Abbiamo assistito a un’impennata che arriva oggi all’+8,6% (rispetto al 2021) a seguito dell’adeguamento Istat. A peggiorare questa condizione di criticità è arrivato l’incremento delle bollette energetiche, soprattutto nei casi di immobili vecchi, con impianti fortemente energivori. Così le spese condominiali a volte superano abbondantemente i canoni di affitto”.
Per concludere, secondo CGIL e Sunia sarebbe utile la creazione di tavoli di confronto territoriali in grado di coinvolgere istituzioni, Aler, rappresentanti degli inquilini e delle proprietà private e pubbliche, le associazioni dei consumatori, gli amministratori di condominio e le aziende fornitrici di energia
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