Cronaca
Mezzi pubblici: “4 ore per mia figlia da Bergamo a Orezzo”, lo sfogo di una mamma
Mezzi pubblici: “4 ore per mia figlia da Bergamo a Orezzo”, lo sfogo di una mamma di una studentessa di 15 anni. “Pago 80 euro al mese ma le corse non sono rispettate e l’azienda non risponde alle mie richieste”
Dopo la segnalazione del consigliere provinciale Alberto Ongaro di questa mattina in merito al sovraffollamento dei mezzi della TEB, la mamma di una studente di 15 anni residente a Orezzo di Gazzaniga, ha scritto alla nostra redazione per spiegare la difficile situazione che ogni giorno la figlia è costretta ad affrontare per poter tornare a casa da scuola.
La Lettera
“Pago un servizio che non è garantito e l’azienda di trasporti non risponde – ci spiega la donna che preferisce restare anonima -. Mia figlia studia a Bergamo e ogni giorno parte alle 6.15 da Orezzo per raggiungere Gazzaniga dove prende il pullman che la porta a scuola. Se per l’andata il problema non sussiste, non vale la stessa cosa per il ritorno. Su sei giorni scolastici, almeno due se non tre volte alla settimana il pullman a Bergamo non passa, addirittura il sabato non è prevista la corsa ma io pago 80 euro la settimana per sei corse. Mia figlia è così costretta a scendere alla stazione TEB per prendere il Tram delle valli, il più delle volte sovraffollato arrivando ad Albino in ritardo. Una volta arrivata alla stazione di scambio ad Albino sale sul pullman che la porta a Gazzaniga. Qui perde la corsa del pullman delle 15.10 che la porta ad Orezzo con il rischio di arrivare a casa alle 18 aspettando la corsa successiva. Il più delle volte tocca a noi genitori andare a prenderla a Gazzaniga”.
“Ho chiesto più volte al call center una pec dell’azienda di trasporti – prosegue la donna – ma non mi è stata mai concessa. Questo è un problema che vivono molti paesi come il nostro che si trovano lontani dai centri abitati più grossi della valle, e poi sugli organi di stampa si continua a sbandierare che la nostra è una valle ricca e all’avanguardia quando invece i servizi base come i mezzi di trasporto pubblico non funzionano. Ci sentiamo abbandonati”.
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Claudio
3 Novembre 2022 at 18:20
Questa è la realtà della nostra valle, zero investimento e continui tagli ai servizi… certamente anche qua cultura e turismo sapranno sistemare le nostra situazione!
Se dobbiamo andarcene almeno ditelo chiaro e tondo.