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Cronaca

Arriva Italia su aggressione autista bus: “Serve garantire più sicurezza a terra”

Arriva Italia: “52% di bus hanno videocamere a bordo e dispositivo anti aggressione ma serve più sicurezza a terra”

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Arriva Italia, la società che gestisce il trasporto pubblico in bergamasca, dopo l’aggressione avvenuto a Clusone lunedì sera ai danni di un autista, esprime il pieno sostegno all’autista coinvolto e vicinanza alla famiglia, rimanendo a disposizione per qualsiasi necessità. L’infausta occasione, costata all’uomo 40 giorni di prognosi, serve anche per fare il punto sulla questione sicurezza.

“Stiamo assistendo a un preoccupante aumento di questi episodi di violenza – si legge in una nota di Attiva Italia -, e a tal proposito stiamo intervenendo al fine di garantire maggiore sicurezza per i nostri collaboratori. Attualmente, su 319 mezzi della flotta bergamasca, 165 sono dotati di videocamere a bordo (51,7%). Per quanto riguarda la chiusura del posto guida con apposite cabine, al momento 149 dei nostri mezzi (52,8%) ha già una protezione in plexiglass e verranno implementate su ulteriori 29 autobus: studiata inizialmente come tutela al Covid, consente l’isolamento dell’autista funzionando anche come dispositivo antiaggressione. Precisiamo che tutti i nuovi mezzi che entrano progressivamente a far parte della flotta hanno già in dotazione sia telecamere sia protezione in plexiglass”. 

“Purtroppo, però – continua il comunicato -, così come è successo a Clusone, queste aggressioni avvengono spesso a terra e non sul mezzo. Per questo motivo abbiamo già attive tre squadre di due guardie giurate ciascuna per una sorveglianza più accurata, soprattutto negli orari serali, nelle zone considerate più critiche. Inoltre, abbiamo erogato agli autisti dei corsi sulla gestione dell’utenza difficile, con nozioni utili su come comportarsi in caso di atteggiamenti aggressivi da parte degli utenti. In altre città in cui Arriva Italia è operativa, abbiamo già sperimentato anche corsi di sicurezza in collaborazione con la scuola di polizia locale, e contiamo di organizzarne presto di simili anche a Bergamo. Rimane inoltre sempre attivo lo sportello psicologo per tutti i nostri dipendenti, più un sostegno psicologico aggiuntivo per chi subisce aggressioni, sia verbali sia fisiche, grazie alla collaborazione coi dottori dell’Ospedale Papa Giovanni ventitreesimo. La nostra collaborazione con le forze dell’ordine è continua: segnaliamo costantemente quanto accade a bordo e i soggetti coinvolti, cooperando in modo che questi incresciosi episodi non avvengano più”.

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