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Cronaca

Il turismo in provincia di Bergamo torna ai livelli pre pandemia

Il turismo in provincia di Bergamo torna ai livelli pre pandemia. Numeri migliori rispetto al 2019, e il turismo straniero è in forte crescita

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Ottime notizie per quel che riguarda il turismo in provincia di Bergamo nel 2022. I flussi turistici sono infatti tornati ai livelli pre-pandemia, con numeri addirittura migliori rispetto al 2019, e il turismo straniero è in forte crescita. A fornire questo confortante spaccato sull’attrattività del territorio di Bergamo è l’ultima ricognizione svolta dal Tourist Data Hub di VisitBergamo, grazie ai dati dell’Osservatorio turistico della Provincia di Bergamo; l’elaborazione rivela anche che i dati sulle prenotazioni di dicembre fanno presagire un ulteriore miglioramento nelle ultime settimane dell’anno. Ma andiamo con ordine. Se per gli arrivi il dato 2022 è leggermente inferiore rispetto al 2019, per quel che riguarda le presenze, invece, si è registrato un valore più alto (+0,6%). Determinante in questo senso è l’apporto del flusso turistico generato dagli stranieri durante il periodo estivo, in grado di appaiare e superare ad agosto quello dei visitatori italiani.

Cresce il turismo straniero a Bergamo

Su tutto il 2022, il numero di stranieri a Bergamo è tornato ad essere, sia per arrivi che per presenze, comparabile a quello degli italiani. In termini assoluti, i turisti stranieri sono raddoppiati rispetto al 2021 e hanno quasi raggiunto i livelli del 2019. Per quanto riguarda le presenze il risultato è ancora migliore: quelle degli stranieri hanno superato i numeri del 2019. L’analisi per zone rivela come tutte le aree bergamasche abbiano registrato valori in netta crescita rispetto al 2021, con un picco importante in Bergamo città (+111% di arrivi e +103% di presenze). Confrontando l’analisi per zone di quest’anno con il 2019, si nota come molte macro-aree siano ampiamente migliorate sia in termini di arrivi che di presenze.

Le zona con maggior crescita

I valori più alti si registrano nell’Alto Sebino, in Val Brembana e in Valle Imagna. L’area che invece fatica di più a ritornare ai livelli pre-pandemia è la Pianura, con il 38% di arrivi e il 28% di presenze in meno. Gli ultimi dati consentono, quindi, di guardare al futuro con ottimismo: il 32,7% degli alloggi disponibili nella bergamasca a dicembre è già stato prenotato – nel 2019 la percentuale si attestava al 25,3% -, un dato che migliora ulteriormente se si analizza il numero di prenotazioni in Città e Grande Bergamo, con il 35% di alloggi già prenotati. L’attività di Web Listening dimostra come il numero di post riguardanti Bergamo sia rimasto costante negli ultimi mesi, con un leggero aumento proprio nell’ultima parte del 2022.

Il dato da tenere in considerazione è che quando si parla di Bergamo lo si fa in maniera assolutamente positiva (85% dei post secondo la sentiment analysis). Da sottolineare come questo dato sia in miglioramento rispetto al 2021 (+2%). I temi più discussi sul web sono i siti d’interesse, l’enogastronomia e i musei. L’aumento del numero di post nell’ultima parte dell’anno può essere attribuito parzialmente a Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, che da ottobre sta generando molto più dibattito sul web rispetto ai primi mesi di quest’anno.

“Anche il turismo, come diversi altri settori economici, sta dimostrando, nonostante il duro colpo inferto dalla pandemia e l’attuale situazione di crisi, la capacità del nostro territorio di rimboccarsi le maniche per recuperare e per ricostruire il presente e il futuro – commenta il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi -. Significativi sono anche il ritorno dei turisti stranieri e l’ottimo dato sulle prenotazioni per questi ultimi mesi del 2022. Alle porte abbiamo l’anno della Capitale della Cultura che deve rappresentare un’occasione imperdibile di valorizzazione, crescita e rilancio per la terra bergamasca”.

“I dati 2022 sono molto confortanti e confermano il recupero del settore turistico bergamasco dei livelli pre-pandemia – commenta Christophe Sanchez, AD di VisitBergamo -. Il trend sui mesi invernali conferma l’attrattività del nostro territorio e pensiamo di poter chiudere l’anno in modo molto positivo. Vorrei sottolineare, inoltre, l’incremento della durata delle presenze (elemento questo molto importante per tutto il sistema turismo bergamasco) e il fatto che i risultati 2022 risentono comunque della guerra in Ucraina e della perdita dell’11% degli arrivi 2019, ovvero la fetta di visitatori provenienti da Russia ed Est Europa. Il 2023 si preannuncia come un potenziale anno record per la nostra provincia, visto il grande appuntamento con Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura, occasione per la quale pensiamo di poter incrementare in modo significativo il numero di arrivi e presenze sul territorio”.

VisitBergamo sarà impegnata nel raccontare la Capitale soprattutto sul mercato internazionale, con una particolare attenzione verso Canada e Stati Uniti, tenendo in considerazione la parità di valore dollaro euro, fatto che rende più conveniente ai turisti nordamericani i viaggi verso l’Europa e il nostro Paese.

Il 2022 si conferma l’anno della ripartenza

“Oggi, grazie al lavoro di Visit Bergamo, sul turismo disponiamo di dati in tempo reale. Questo fatto è di grande importanza per poter studiare in tempo reale il fenomeno e avere il quadro aggiornato della situazione. Il 2022 si conferma veramente l’anno della ripartenza con numeri positivi su tutta la provincia, soprattutto nell’Alto Sebino, seguito da Val Brembana e Val Imagna. Rimane un po’ sofferente la zona della Pianura, su cui dovremo lavorare di più – sottolinea il consigliere provinciale Diego Amaddeo – . Possiamo dire di avere un turismo che apprezza il nostro territorio e sta allargando il raggio di interesse sull’intera provincia, spostandosi dalla montagna al lago, dal centro storico al patrimonio Unesco.

Dobbiamo continuare su questa linea e puntare ad allungare il tempo di permanenza dei visitatori, condizione fondamentale per avere un turismo più sostenibile. Anche la reputazione sul web è cresciuta in modo esponenziale, con l’enogastronomia come attività trainante, un settore molto importante perché rappresenta un circuito immediato che restituisce l’identità del territorio”.

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