Cronaca
“Non dimenticate i nostri cari”: l’appello social dei familiari delle vittime del Covid19
In attesa dei procedimenti giudiziari questi, a cavallo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, per migliaia di famiglie sono stati momenti di rinnovato dolore
Un appello virtuale che fa riferimento ad un dolore ancora tanto reale, tangibile e commovente com’è espresso nei post sui Facebook che nelle ultime ore sono apparsi sulle bacheche dei familiari delle vittime del Covid19. Tutto è partito da un post condiviso dall’avvocato Consuelo Locati, legale dei familiari ma soprattutto figlia di una delle vittime che il Covid19 ha causato a migliaia nella provincia di Bergamo nella primavera 2020.
Questi, a cavallo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, per tanti sono stati giorni di festa e di svago, mentre per migliaia di famiglie sono stati momenti di rinnovato dolore con quei posti vuoti alle tavole a pesare ancora di più di fronte alla continua censura politica e mediatica di una questione ancora aperta. La gestione della prima fase della pandemia è infatti sotto la lente della Procura di Bergamo, che in questi giorni dovrebbe pronunciarsi dopo quasi 3 anni di indagine (fascicolo aperto ad aprile 2020), ed è in attesa dell’udienza del tribunale Civile di Roma del 25 gennaio.
Nel frattempo gli unici che tengono alta l’attenzione e fanno memoria di quella che è stata una strage silenziosa, o silenziata, sono i familiari dell’associazione #Sereniesempreuniti che chiedono: “Non dimenticate i nostri cari, sono vite che si sarebbero potute risparmiare, stateci vicini, sarebbe potuto capitare a chiunque”. Su Facebook, in particolare sotto il post della Locati, si leggono storie comuni, di nonni, mariti e mogli, strappati alla vita troppo presto o in malo modo senza la possibilità di un confronto, di un saluto. L’invito, per chi volesse e ancora non conoscesse l’associazione, è di condividere la propria storia sotto al post o scrivendo all’associazione info@familiarivittimecovid19.it – https:// www.familiarivittimecovid19.it.
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