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Cronaca

Come funziona la cessione del quinto dello stipendio

Come funziona la cessione del quinto dello stipendio

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Sarà sicuramente capitato a tutti di sentir parlare dei prestiti con cessione del quinto dello stipendio. Si tratta di una locuzione che già di per sé spiega abbastanza bene di cosa si tratta: le rate per la restituzione di un finanziamento sono saldate cedendo all’ente creditore fino a un massimo di un quinto dello stipendio percepito mensilmente. Cerchiamo di capire di cosa si tratta, come funzionano questi prestiti e se sono più o meno convenienti rispetto ad altre proposte delle banche.

A chi si rivolge la cessione del quinto
Le banche offrono la cessione del quinto dello stipendio a dipendenti pubblici o privati, e anche ai pensionati; mentre, per quanto riguarda i lavoratori autonomi, non percependo uno stipendio propriamente detto, non possono cederne un quinto. Tuttavia esistono altre offerte di prestito agevolato per lavoratori autonomi, diverse dalla cessione del quinto.
Anche chi ha un contratto di lavoro a tempo determinato può ottenere questo tipo di finanziamento, ma solo a patto che il numero delle rate mensili sia inferiore alla durata restante del contratto di lavoro; cosa che consente di ottenere in prestito cifre molto ridotte.
Per quanto riguarda i pensionati, anche qui vi sono dei limiti, che riguardano principalmente l’età: in genere sopra i 65/75 anni è difficile che le banche offrano loro un prestito con cessione del quinto della pensione. Alcuni istituti di credito hanno innalzato tale soglia fino a oltre 80 anni; in ogni caso, per ottenere un prestito con cessione del quinto della pensione, le banche richiedono al debitore di attivare una polizza assicurativa, che copra le rate del finanziamento in caso di decesso.

Come funziona la cessione del quinto
Chi attiva un prestito con cessione del quinto cede al creditore fino al massimo di un quinto del proprio stipendio o pensione, quindi fino a un massimo del 20% dell’assegno medio mensile netto. Sta poi al datore di lavoro versare le rate mensili, detraendole dallo stipendio del proprio dipendente. Quando una banca effettua le verifiche di fattibilità di un prestito con cessione del quinto può rivolgersi all’azienda per cui il futuro debitore lavora, così come può verificarne la solvibilità. Un lavoratore può essere chiamato ad attivare una polizza assicurativa per quanto riguarda il rischio di licenziamento e un pensionato, come abbiamo già accennato, una polizza caso morte. Nonostante questa spesa aggiuntiva, spesso le offerte di prestito con cessione del quinto risultano particolarmente interessanti, perché il rischio minimo di non riuscire ad ottenere la restituzione del capitale dato in prestito porta le banche a offrire tassi di interesse più bassi rispetto a quelli proposti per altri tipi di prestito personale.

Quanto si può richiedere
Per legge il numero massimo di rate per la restituzione di un prestito con cessione del quinto è 120. Il periodo di ammortamento massimo è di 10 anni. In pratica è quindi presente un tetto massimo sull’entità del prestito richiedibile, perché le rate non possono superare il 20% dello stipendio. In alcuni casi, sono anche le banche a fissare delle somme massime da poter richiedere con questo strumento finanziario.

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