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Cronaca

Alessia Pifferi, prima udienza del processo per omicidio volontario pluriaggravato

La donna era stata per 6 giorni a Leffe, dal compagno, lasciando morire la figlia di 18 mesi abbandonata a sé stessa

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Oggi in tribunale a Milano si è celebrata la prima udienza del processo per omicidio volontario pluriaggravato a carico di Alessia Pifferi, la 37enne che nel luglio 2022 abbandonò la figlia Diana per 6 giorni, rifugiandosi dal compagno in Val Seriana, causando la morte della piccola di 18 mesi. Il presidente Ilio Mannucci Pacini ha rinviato tutto all’8 maggio per permettere al nuovo avvocato della Pifferi, Alessia Pontenani, di studiare gli atti.

Nella prossima udienza, come ha spiegato il legale Emanuele De Mitri che rappresenta madre e sorella di Alessia Pifferi, rispettivamente nonna e zia della bimba deceduta, le sue assistite si costituiranno parti civili contro la 37enne, in carcere da fine luglio scorso nell’inchiesta della Squadra mobile di Milano, coordinata dai pm Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro.

La Procura di Milano, intanto, ha contestato nell’imputazione di omicidio volontario anche l’aggravante della premeditazione, oltre a quelle di aver ucciso la figlia e dei motivi futili e abietti. La piccola, scrivono i pm nell’imputazione, venne lasciata “priva di assistenza e assolutamente incapace, per la tenerissima età, di badare a se stessa, senza peraltro generi alimentari sufficienti e in condizioni di palese ed evidente pericolo per la sua vita, pure legate alle alte temperature del periodo”. Tutto ciò causò “nella minore una forte disidratazione” che portò alla morte. Dopo aver chiuso la porta di casa, la donna se ne era andata dal compagno (non padre della bimba) in provincia di Bergamo, a Leffe, dove stette 6 giorni conducendo una vita normale.

La 37enne nel processo rischia la condanna all’ergastolo (aveva provato a chiedere il rito abbreviato, ma l’istanza è stata respinta in base alle normative). La difesa potrebbe puntare su un’istanza di perizia psichiatrica per valutare un eventuale vizio di mente al momento dei fatti.

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