Cultura
Venerdì Santo: in Val Seriana tra funzioni religiose e tradizioni
Venerdì Santo: in Val Seriana tra funzioni religiose e tradizioni. Le solenni processioni a Vertova, Gromo e Clusone
Dopo la funzione della Lavanda dei Piedi celebrata ieri, si apre il Triduo Pasquale. Innumerevoli sono le funzioni religiose che attendono i fedeli in Valle Seriana. A fianco degli appuntamenti ecclesiali trovano spazio anche le tradizioni popolari. Da ricordare le solenni processioni a Vertova, Gromo e Clusone.
La processione a Gromo
Come da tradizione tantissimi fuochi e lumini votivi vengono accesi per segnare il passaggio della processione nella quale si porta la statua di Cristo Morto del ‘500, accompagnata dal suono della Banda Musicale. Sui prati e sui sassi del fiume Serio vengono accesi piccoli falò fatti di stracci imbevuti di olio cotto; le finestre si illuminano con gusci di lumaca pieni di olio e grasso o con lumini di cera e lampadine. E mentre la fiumana di gente sale silenziosa sul versante della Sponda, ecco i sei Crocifissi e gli otto simboli della passione precedere la Statua del Cristo morto. Inoltre il Venerdì Santo, come vuole la tradizione, a Gromo si mangia la “Maiasa”, una specialità gastronomica a base di prodotti tipici locali. Si tratta di una specie di torta a base di farina gialla, cipolle, fichi secchi e mele, condita con olio e cotta nel forno.
La processione a Vertova
A Vertova la celebrazione comincia nella chiesa parrocchiale dove avviene la la deposizione di Cristo dalla Croce: i figuranti schiodano le braccia snodabili della statua di Andrea Fantoni e la depongono su un letto per l’adorazione. Successivamente i fedeli, i sacerdoti e i numerosi figuranti attraversano il paese portando in processione il Cristo Morto preceduti da due penitenti incappucciati e a piedi scalzi, in saio rosso e bianco che impersonano Gesù con la Croce e il Cireneo. Tradizione vuole che nessuno sappia chi sia colui che porta la croce, che compie questo atto come atto di penitenza o voto. La processione ha origini nel 1500 e i figuranti rappresentano i soldati romani, i giudei che portano la lettiga su cui è adagiato il Cristo Morto, i confratelli del Santissimo Sacramento, le picche, i portatori di torce e lanterne. Tutto il paese viene preparato con lumini e torce per accogliere il passaggio della processione animata da preghiere, canti e musiche.
La processione a Clusone
A Clusone, comunità in cui il culto della morte per eccellenza è raffigurato dalla Danza Macabra, nel giorno della morte di Gesù, da non perdere l’appuntamento con la solenne processione del Venerdì Santo. Dopo la via crucis in Basilica, le tre confraternite due del Santissimo (di colore rosso e porpora Confratelli e Consorelle) e quella del Suffragio (viola), porteranno lungo il paese il Cristo Morto e la Madonna, entrambe opere Fantoniane. Da annoverare la tradizione dell’incanto della Croce dei Lumini, prima della processione all’esterno della Basilica verrà messa all’asta la Croce dei lumini che verrà poi portata e accesa durante la processione. Per ultimo in serata sarà illuminata la croce del Monte Cimiero che dall’alto sovrasta l’abitato.
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