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Cronaca

Un monumento alle vittime da Covid-19 al Santuario della Forcella di Pradalunga

Il monumento selezionato è l’opera scultorea “Porta al Cielo” ideata dell’artista piemontese Luca Cavalca

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La comunità di Pradalunga avrà il suo monumento dedicato alle vittime da Covid-19. È stata inaugurata ieri infatti, giovedì 20 aprile, durante una cerimonia di premiazione, la mostra delle opere proposte da 5 artisti che hanno risposto all’invito di partecipare al Concorso di Idee fortemente voluto dalla Parrocchia, in collaborazione con il Comune di Pradalunga, per la realizzazione di un monumento dedicato alle vittime da Covid-19. La gestione del Concorso è stata affidata dalla Parrocchia all’Arch. Edoardo Milesi che, con l’Associazione culturale Scuola Permanente dell’Abitare ha indetto il Bando di concorso a inviti aperto nel mese di gennaio 2023 con termine di presentazione delle proposte il 27 febbraio. La giuria di concorso, presieduta da Milesi e composta dal Parroco di Pradalunga don Angelo Cortinovis, dal sindaco Natalina Valoti, dall’assessore William Persico, dall’architetto Mario Bonicelli e da un rappresentante della parrocchia di Pradalunga, a porte chiuse hanno individuato all’unanimità il vincitore del concorso tra le cinque proposte progettuali.

Pradalunga: alla Forcella la “Porta al cielo”

Si tratta dell’opera scultorea “Porta al Cielo” ideata dell’artista piemontese Luca Cavalca. Ad aggiudicarsi invece il secondo posto ex aequo l’opera proposta dell’architetto paesaggista bergamasco Katuscia Ratto e il memoriale ideato da un gruppo composto da quattro giovani progettisti bergamaschi: Andrea Persico (capogruppo), Davide Cucchi, Andrea Suardi ed Enrico Migliori.

La mostra sarà visitabile fino al 3 maggio 2023 presso il Santuario della Forcella con possibilità di valutare le opere esposte da parte del pubblico. La stessa sarà poi traslata presso l’Oratorio di Pradalunga dove resterà visitabile nelle settimane successive. Ora avrà inizio la fase di progettazione esecutiva e la ricerca dei fondi necessari per la realizzazione del monumento. Il Comune di Pradalunga si impegnerà a stanziare una somma per coprire parte delle spese di realizzazione.

La presentazione delle opere
L’ipotesi dell’opera posizionata

Il concorso

La Parrocchia santi Cristoforo e Vincenzo martiri di Pradalunga, in collaborazione con l’Associazione Culturale Scuola Permanente dell’Abitare e il Comune di Pradalunga, ha indetto un concorso creativo di idee su invito per la progettazione di un monumento/memoriale dedicato alle vittime della pandemia da Covid-19 presso il Santuario della Madonna della Neve di Pradalunga, sul colle della Forcella che domina i comuni della bassa Val Seriana, aperto anche a soggetti non iscritti ad ordini professionali e senza alcun obiettivo di aggiudicazione di appalto pubblico. La partecipazione è stata ristretta ai soli invitati con procedura in fase unica e anonima. Tra i dieci artisti invitati, cinque hanno accolto con favore l’invito a partecipare all’iniziativa inviando altrettante proposte progettuali per la realizzazione del monumento.

Area di intervento. Il Santuario della Forcella

Durante la peste del 1630 gli abitanti di Pradalunga fecero voto di costruire un santuario espiatorio sul fianco del monte Misma, presso il Colle della Forcella. La Chiesa della Forcella, dedicata alla Madonna della Neve, riconosciuta come figura sacra dai lavoratori delle cave limitrofe, rappresenta senza dubbio il più importante edificio di culto in Pradalunga e rimane posizionata sulla linea di comunicazione tra la cittadina e le storiche cave di pietre coti. Per questo motivo si è scelto di collegare la rilevanza storica e religiosa del luogo ai fatti odierni, installando un memoriale in ricordo delle vittime della pandemia da Covid-19. L’area individuata per l’installazione del monumento/memoriale è posta di fronte al santuario, in prossimità dell’ampio parcheggio, in un punto panoramico strategico di riferimento per il luogo e per l’intera Valle Seriana.

Opera vincitrice
PORTA AL CIELO
L’opera che si è aggiudicata il Primo Premio della Giuria presentata dall’artista Luca Cavalca consiste in un telaio in bronzo patinato al cui interno sono posizionati elementi scultorei rigidi, anch’essi in bronzo. Posizionata nella parte estrema del terrazzo esterno al santuario, è un affaccio sulla valle mentre si staglia nel vuoto. Esposta al vento potrà vibrare come in porto gli alberi delle barche a vela e potrà riflettere ogni luce come in un gioco di specchi illuminati dal sole. La luce che non crea gioco o distrazione ma senso di profonda meditazione e preghiera. Il significato e l’interpretazione sono volutamente aperti e si rivolgono a chiunque abbia potuto fare i conti con la morte. Senza retorica, lasciando la possibilità di una lettura libera, spaziando dalla finestra sull’infinito rappresentata dalle icone russe fino alle bandierine, strumento di preghiera per i monasteri tibetani, e ai vasi rotti giapponesi uniti dalla tecnica del Kintsugi. Molteplici letture per definire una finestra, una porta, un luogo, una casa comune.

Luca Cavalca

Nato a Milano il 23 dicembre 1971, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel corso di scultura, contemporaneamente, si è specializzato in arte-terapia. Vive e lavora tra Milano e l’entroterra ligure/piemontese. Da sempre attivo come scultore, la sua ricerca creativa sconfina nel mondo del design, dell’architettura e della moda toccando il teatro, l’editoria e la grafica.

Esperto di iconografia, arte ed architettura cristiana, negli ultimi anni ha lavorato e preso parte a importanti progetti in questo campo ottenendo riconoscimenti ed incarichi professionali di rilievo sull’intero territorio nazionale. Ha vinto alcuni concorsi nazionali, tra i più rilevanti sono: lo studio e la realizzazione della corona per la quinta centenaria incoronazione della Madonna al Santuario di Oropa, l’adeguamento liturgico per la cattedrale di Sessa Aurunca, l’adeguamento liturgico per la cattedrale di Asti. Ha esposto in mostre collettive e personali su tutto il territorio nazionale e molte sue opere sono conservate in alcuni musei, collezioni private, luoghi pubblici e di culto.

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