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Cronaca

Il laboratorio biomolecolare di Calcinate è modello di diagnostica a livello europeo

Il progetto nato durante la pandemia dalla collaborazione tra il Distretto Rotary 2042, Porsche Consulting ASST Bergamo Est e ATS Bergamo presentato ad alti rappresentanti europei

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Un pomeriggio all’insegna della condivisione e della collaborazione a favore della protezione della salute pubblica europea. Presentato martedì 20 giungo 2023 a livello europeo l’innovativo laboratorio dell’Ospedale “F.M. Passi di Calcinate”, punta di diamante dell’ASST Bergamo Est, frutto di un’importante collaborazione tra pubblico e privato, con il determinante apporto del Distretto Rotary 2042, Porsche Consulting e Multiply Labs (una start-up con sede negli USA, ma creata da giovani bergamaschi) in piena pandemia. 

L’impianto in dotazione a Calcinate ha permesso di arrivare a processare fino a 2.500 tamponi al giorno, per un totale di circa 300.000 tamponi ad oggi, ed il suo utilizzo per fronteggiare la pandemia continua.  Accanto all’utilizzo per l’individuazione di varianti del Sars-Cov2 e per tenere sotto controllo eventuali future emergenze epidemiologiche si affianca una “vocazione” preziosissima, quella della individuazione della «firma» genetica di molte forme tumorali, in modo da ottenere una rapida indicazione sulle migliori terapie applicabili al singolo paziente. 

Il sistema per il sequenziamento genetico di nuova generazione (NGS, Next Generation Sequencing) messo a disposizione potenzia l’offerta. L’insieme di queste tecnologie ha delle possibilità enormi e l’obiettivo aziendale si concentra su quella che viene definita “oncologia molecolare”. 

Tecnologie altamente sofisticate insieme a processi di digitalizzazione innovativi a disposizione della scienza. Le apparecchiature di avanguardia utilizzate permettono di arrivare ad individuare fino a 40 geni principali che possono essere alla base di tumori. Ciò permette di individuare la migliore target therapy per ogni singolo caso. Ha una procedura automatizzata ed è quindi molto rapido. Avere referti quasi in tempo reale in caso di tumore è fondamentale proprio per protocolli terapeutici costruiti sulle tipicità di ogni singolo paziente. 

Francesco Locati, Direttore Generale della ASST Bergamo Est ha introdotto i lavori dichiarando:

“Il Laboratorio di biologia molecolare di Calcinate rappresenta senza dubbio un’innovazione nell’ambito della diagnostica, unico nel suo genere, con un’impronta altrettanto particolare, frutto di un’idea geniale e di un’importante donazione come ‘global grant’ del Distretto Rotary 2042, del Rotary International, di imprese e società che hanno creduto nel progetto. 

Nato per dare risposte immediate durante l’onda pandemica, in un contesto emergenziale mai vissuto prima, con risultati tangibili e condivisi, ha saputo poi completamente reinventare la sua tecnologia ed indirizzarla verso altri ambiti altrettanto importanti e significativi, come la genetica ed i marcatori tumorali.

Una collaborazione dinamica su più fronti, anche con partner come il prestigioso Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ha consentito di declinare e arricchire i molteplici utilizzi di questa innovativa metodologia. La mission e la versatilità su cui fonda le sue radici il Laboratorio sono senza alcuna smentita meritevoli di un’attenzione europea.”

Questo laboratorio è un esempio di eccellenza italiana di come le smart technologies possano essere integrate in un concetto di diagnostica evoluto rendendo il sistema modulare, flessibile ed estremamente efficiente.

Porsche Consulting, promotrice del modello, ha presentato la sua visione sul futuro della diagnostica europea, di cui il laboratorio è un esempio virtuoso.

L’assistenza sanitaria sarà sempre più su larga scala ma personalizzata” – ha affermato Josef Nierling, Amministratore Delegato Porsche Consulting in ItaliaIl paziente sarà al centro di un ecosistema in cui tutte le fasi sono interconnesse, dalla prevenzione alla diagnosi al monitoraggio della terapia.”

Questo modello si basa su un mix perfetto tra uomo e robot dove l’automazione riguarda sia gli impianti e le strutture sanitarie sia la gestione dei dati di tutto l’ecosistema.

Grazie all’intelligenza artificiale sarà possibile scalare e connettere tutti i dati del paziente: dalle sue abitudini giornaliere ai dati di laboratorio di analisi, dai ricoveri in ospedale alla diagnostica per immagini, sino ai parametri fisiologici a seguito delle cure farmaceutiche. Un salto quantico in termini di efficacia della prevenzione, velocità di diagnosi e qualità delle terapie.

Il modello sanitario europeo può ambire a diventare un riferimento globale, con un’attenzione alla qualità della vita del cittadino che ha l’integrazione delle tecnologie e dei servizi sanitari attorno al paziente come fattore rivoluzionario” – ha concluso Nierling.

L’incontro è terminato con un annuncio importante da parte del Professore Alberto Barzanò, Presidente del Comitato Distrettuale 2042 del Rotary International e promotore dell’iniziativa: “Siamo orgogliosi di annunciare la candidatura del Laboratorio di Calcinate ad InnovAid, il nuovo premio dell’European Innovation Council (EIC) per l’innovazione umanitaria”.

Il premio si propone di valorizzare soluzioni tecnologiche innovative e salvavita sviluppate per portare assistenza a persone vulnerabili colpite da disastri naturali o crisi provocate dall’uomo migliorando l’efficienza e il rapporto costi-benefici degli aiuti.

Sono quattro i requisiti essenziali per la candidatura: innovazione, qualità e sostenibilità, accessibilità economica e coinvolgimento degli utenti finali. 

In tal senso il laboratorio rappresenta un esempio di open innovation che integra concetti di modularità, e quindi scalabilità, ad innovative soluzioni di robotica. Una risposta alla pandemia di Covid-19 ora convertita in un sistema di diagnostica avanzata.

Gli elevati livelli di qualità e sostenibilità sono caratteristica centrale del laboratorio rispetto alle soluzioni più diffuse, i cosiddetti “sistemi chiusi” – ha affermato Barzanò – inoltre, questo nuovo concetto garantisce assoluta accessibilità economica e un rapporto qualità-prezzo non solo migliore, direi nemmeno paragonabile ai sistemi esistenti. Con riferimento al criterio del coinvolgimento – ha evidenziato il professore – questo progetto ha visto partecipare attivamente attori tra i più variegati, dal sistema produttivo locale, alle istituzioni, ad alcune tra le più prestigiose università lombarde sino a una start-up di ragazzi bergamaschi e ad un nutrito gruppo di giovani laureati e dottorandi di varie nazionalità. Un’innovazione partecipata che ridisegna il futuro della diagnostica e, essendo stata sviluppata proprio nei momenti più gravi della pandemia e nel territorio che per primo e più gravemente ne è stato colpito, diventa simbolo della straordinaria capacità di reagire che l’Europa ha anche alle sfide più difficili“.

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