Cultura
Gorno, inaugurato il monumento dedicato ai volontari
Il grazie dell’amministrazione di Gorno a tutti volontari con un monumento a loro dedicato
Si è svolta giovedì 20 luglio la cerimonia di inaugurazione e benedizione del “monumento ai volontari” voluto dall’Amministrazione Comunale rappresentata per l’occasione dal Sindaco Gianpietro Calegari e dal Consigliere Adriano Zanotti.
Nel suo intervento il Sindaco ha spiegato che: “A Gorno l’azione disinteressata dei volontari coinvolge un numero significativo di persone e si manifesta in contesti e con modalità molto differenti: dall’aiuto dato a chi è in una delle tante condizioni di bisogno, alle pratiche educative e di cura; dalle varie situazioni di ambito religioso alla militanza politica e sindacale; dall’impegno culturale, sociale e sportivo fino ai gesti di gratuità nelle quotidiane relazioni interpersonali”. Sono stati ricordati in modo particolare le figure di Luigi Zanotti e Gilberto ‘Gibi’ Palamini.
“A tutte queste persone che vivono la solidarietà è stato dedicato questo monumento, per ringraziarli di non essere solo superficialmente inteneriti per i mali di tante persone, vicine o lontane, ma al contrario, di essere determinati e perseveranti nell’impegnarsi insieme nei fatti per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno, perché tutti possiamo veramente essere responsabili di tutti, disponibili a perdersi a favore dell’altro invece di sfruttarlo ed a servirlo invece di opprimerlo per il proprio tornaconto – ha concluso il Sindaco -.”
L’artista Umberto Gamba di Gorno poi ha descritto e spiegato ai numerosi ragazzi e bambini presenti che “nel monumento sono raffigurate due persone che ne rappresentano tante altre e una simbolica nuvola racchiusi dentro un grande cerchio con la scritta insieme: il cerchio è il mondo, è la realtà nella quale viviamo; ci viviamo insieme, tutti uniti nel bene e nel male; insieme possiamo/dobbiamo stare in solidarietà per il bene di tutti; la nuvola ci fa capire che nella vita ci sono momenti di tempesta, di fatica e sofferenza nei quali qualcuno soffre e cade (la persona accovacciata sotto la nuvola) e qualcuno invece resiste e riesce a superare (la persona in piedi con il busto sopra la nuvola). Importante e centrale è il gesto delle mani tese le une verso l’altra a significare il coinvolgimento e la condivisione, l’aiuto e il desiderio di dare una mano a sollevarsi, rialzarsi”.
Al termine della cerimonia padre Albo Bolis ha impartito a tutti e al monumento la benedizione.
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