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Defibrillatori: ecco dove installare il DAE oggi
Grazie alla normativa e alla costante diffusione di una cultura più attenta alle conseguenze di un attacco cardiaco, è cresciuta l’attenzione alle manovre di primo soccorso, con un parallelo incremento delle iniziative che hanno portato all’installazione di DAE in numerosi luoghi di lavoro o ambienti aperti al pubblico
Tutte le zone all’aperto o al chiuso in cui è presente un DAE (Defibrillatore automatico o semiautomatico esterno) sono indicate con il termine di aree cardioprotette.
Grazie alla normativa e alla costante diffusione di una cultura più attenta alle conseguenze di un attacco cardiaco, è cresciuta l’attenzione alle manovre di primo soccorso, con un parallelo incremento delle iniziative che hanno portato all’installazione di DAE in numerosi luoghi di lavoro o ambienti aperti al pubblico.
In ogni caso, a indicare dove si possono trovare i defibrillatori oggi è la normativa, che ne predispone la diffusione sull’intero territorio nazionale.
Defibrillatori semiautomatici esterni: perché è importante che siano capillari e dove è possibile trovarli?
Disporre di un defibrillatore DAE può essere determinante per la sopravvivenza in caso di arresto cardiaco o fibrillazione ventricolare: in particolare, le manovre di rianimazione effettuate entro un minuto dalla perdita di conoscenza hanno fino al 90% di probabilità in più di avere un esito positivo.
Questi dati sono fondamentali per capire le ragioni per cui è indispensabile che tra la popolazione si trasmetta una maggiore cultura di primo soccorso sulle tecniche di rianimazione cardio-polmonare e per comprendere l’importanza dell’installazione di tali dispositivi su tutto il territorio nazionale.
A tracciare le prime linee guida per la diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni – la tipologia di DAE più diffusa in Italia – è stato il Decreto del Ministro della salute del 24 aprile 2013, che ha sancito un primo principio di obbligatorietà dei DAE per tutte le società sportive professionistiche e dilettantistiche.
Tuttavia, è solo con la legge 116 del 04/08/2021 che è stata sancita l’obbligatorietà dei DAE presso alcuni dei più importanti luoghi aperti al pubblico e si è assistito alla loro diffusione in alcune delle strutture più importanti del paese.
La normativa dispone infatti che debbano dotarsi di un defibrillatore tutte le scuole di ogni ordine e grado, comprese le università, tutte le PA aperte al pubblico e con almeno 15 dipendenti, tutti i luoghi cruciali per la mobilità, come aeroporti, porti e stazioni ferroviarie, e i mezzi pubblici che coprano tragitti di durata superiore alle due ore senza effettuare fermate intermedie.
Tuttavia, affinché la dotazione dei DAE sia sempre più diffusa, si predispone che gli enti territoriali ne incentivino l’installazione in strutture come alberghi, centri commerciali e condomini. I DAE sono inoltre fondamentali anche negli ambienti professionali: dei luoghi in cui la prevenzione delle morti cardiache improvvise oggi è sempre più diffusa.
Defibrillatori sui luoghi di lavoro
Una maggiore cultura di primo soccorso sui luoghi di lavoro, anche in merito alle procedure di defibrillazione, può essere determinante sul salvataggio, sulla limitazione dei danni e sulla riduzione delle successive tempistiche di recupero di individui con arresto cardiaco o fibrillazione ventricolare.
Inoltre, in questi luoghi, la presenza di un defibrillatore è del tutto indispensabile, poiché, esporre il lavoratore a sostanze chimiche, temperature estreme, sforzi fisici e fonti di stress, può contribuire significativamente all’insorgenza di problematiche di tipo cardiovascolare.
Riuscire a collocare un defibrillatore semiautomatico esterno sul luogo di lavoro può incrementare la sicurezza dei dipendenti e al contempo allargare la rete di dispositivi a disposizione della collettività.
Fondamentale è posizionare il DAE in ambienti in cui siano presenti apparecchiature elettriche, in zone affollate e in luoghi isolati difficilmente raggiungibili dai soccorsi, ricordando di predisporre un’adeguata segnalazione e far sì che il personale sia addestrato a intervenire attraverso un’appropriata formazione.
Tuttavia, è bene precisare che, secondo il principio di stato di necessità, in caso di emergenza, chiunque ha la facoltà di intervenire sotto la guida del 118, anche gli individui non formati o non appartenenti alla categoria dei sanitari.
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