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Cultura

“Il Grande Sentiero”, la rassegna cinematografica parte dalla Val Seriana e Val di Scalve

“Il Grande Sentiero”: rifugi e baite ospitano la rassegna cinematografica dedicata a montagna, viaggi e ambiente

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Il primo weekend della rassegna cinematografica e culturale “Il Grande Sentiero. Habitat, culture, avventure” si apre venerdì 25 agosto con una doppia tappa in Val Seriana: alle 16.00 visita guidata alla scoperta delle Sorgenti Nossana di Ponte Nossa, il principale acquedotto dei tre che porta l’acqua alla città di Bergamo e al territorio circostante. Grazie alla collaborazione con UniAcque i partecipanti potranno scoprire come l’acqua arriva nelle nostre case, quali percorsi compie e quali tecnologie vengono utilizzare per raccoglierla, trasportarla, purificarla e renderla potabile.

Lasciate le dolci acque del fiume Serio ci si sposta di pochi chilometri in Valzurio alle Baite del Möschel nel comune di Oltressenda Alta (nella foto di apertura), un affascinante ed incontaminato anfiteatro naturale composto di prati, boschi, stalle e fienili: la serata si apre alle 21.00 con lo spettacolo Il partigiano Piuma di e con Francesca Camilla d’Amico: una fiaba neorealista ambientata fra boschi, accampamenti, sentieri. Protagonista è un ragazzino ribelle che si unisce alla lotta partigiana. L’intenzione di un racconto “laterale” della Resistenza trae spunto dal romanzo di Italo Calvino Il sentiero dei nidi di ragno, in occasione del centenario dalla nascita dell’autore.

Alle 22.00 il mockumentary La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo di Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo e Davide Morando (Italia, 2021, 11′): a Serravalle Langhe la tradizione vuole che, ogni anno da più di settant’anni, si giochi la partita di nascondino più grande del mondo. Tutti si nascondono per onorare la memoria dei partigiani che, durante la Resistenza, furono costretti a darsi alla macchia per salvare se stessi e tutto il Paese.

A seguire l’incontro con Mario Pelliccioli, storico della Resistenza, sugli incendi di Valzurio e i rastrellamenti di Villa d’Ogna del luglio del ’44. In collaborazione con ANPI e Bradamante Teatro.

Sabato 26 agosto prima salita in quota al Rifugio Albani di Colere: alle 21.00 proiezione del film Gino Soldà – Una vita straordinaria di Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon (Italia, 2022, 66′).

Nel documentario, l’alpinista di fama internazionale Simone Moro, insieme a Giannina Cegalin Soldà, Mario Zucca e Guido Laurjni, ripercorre la vita di Gino Soldà, leggenda dell’alpinismo del Novecento e protagonista di imprese memorabili. Classe 1907, Gino Soldà si distinse come grande arrampicatore aprendo numerose vie su roccia e conquistando pareti e vette che gli valsero la Medaglia d’oro al valore atletico nel 1936. Nel 1954, a 47 anni, prese parte alla spedizione italiana per la conquista del K2 che rappresentò per l’Italia del dopoguerra una grande vittoria sul piano del prestigio internazionale. Non fu soltanto un grande scalatore ma anche un uomo esemplare. Dopo l’8 settembre del 1943 entra in clandestinità come partigiano salvando molte vite umane dalle persecuzioni razziali attraverso la sua conoscenza delle vie e dei sentieri alpini.

Il film ripercorre alcune tra le vie che hanno segnato la carriera sportiva di Gino Soldà: paesaggi italiani cambiati nel tempo che ancora oggi rimangono teatro di imprese che mettono alla prova la capacità fisica e psichica di molti sportivi e che portano lo spettatore ad una riflessione sui cambiamenti climatici ed il rispetto e l’amore per la natura.

A seguire la proiezione di Paesaggio rifugio. Visioni e incontri da un altrove alpino di Michele Trentini e Andrea Colbacchini (Italia, 2023, 44′), un documentario ambientato negli splendidi scenari delle Dolomiti che invita a riflettere sul modo di vivere i rifugi alpini e la montagna: un antropologo ricorda le loro trasformazioni nei diversi contesti, i gestori di due storiche strutture ne rimarcano la valenza di presìdi territoriali e culturali, un glaciologo mostra l’evidenza dei cambiamenti climatici in alta quota. Intorno, oltre il limite dei territori antropizzati, i suggestivi “paesaggi dell’inutile”, che sempre più numerosi frequentatori delle montagne desiderano raggiungere, ammirare e immortalare.

Alle ore 8 della mattina seguente, passeggiata tra le erbe di alta montagna e degustazione con la chef Veronica Panzeri. Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria a info@laboratorio80.it.

In collaborazione con CAI Bergamo, Cook to Feel Good, Mescalito e Trento Film Festival 365.

Domenica 27 agosto alle 21.00, nell’anno del Centenario dall’accaduto, uno spettacolo ricorda il disastro della diga del Gleno: alla Baita del Nóno a Bueggio nel comune di Vilminore, in Val di Scalve, Elena Ferriaccompagnata alla chitarra da Giorgio Cordini, polistrumentista a lungo collaboratore di Fabrizio De André, mette in scena il monologo Diga del Gleno: tragedia di una valle, un connubio di armonie e ricordi per non dimenticare una finestra della nostra storia.

A seguire la proiezione del film Gleno – Dove finisce la valle di Francesco Di Martino (Italia, 2015, 56′).

Siamo nella Val di Scalve, la stessa valle dove l’acqua del Povo, il primo dicembre del 1923, provocò il disastro della diga del Gleno: sono passati ormai novant’anni e la vita continua a scorrere. Il film documentario prende spunto dal solco lasciato da quel vortice di fango per raccontare la vita delle persone che oggi abitano questi luoghi, che hanno un rapporto stretto con la natura che li circonda. Uomini che eleggono la montagna a propria bussola in una continua scoperta di sé, che rinnovano ogni giorno lo stupore per i suoi mutamenti repentini e a volte paurosi. Giovani che scelgono di scalare vette irraggiungibili ai più, forti delle proprie mani e della propria testa. C’è anche chi arriva da lontano alla ricerca di un lavoro e di un paesaggio diversi e chi non riesce a dimenticare quel primo dicembre 1923 e fa del suo ricordo preziosa testimonianza per le nuove generazioni. La montagna ci restituisce uno sguardo alto, soltanto all’apparenza indifferente all’affanno del mondo che vive ai suoi piedi.

In collaborazione con CAI Brignano, Cook To Feel Good, Archivio Storico del Disastro del Gleno. Tutti gli eventi sono ad accesso libero e gratuito. Per il pubblico sarà sempre possibile arrivare a piedi, in bici o in auto, le indicazioni si trovano su www.lab80.it/ilgrandesentiero.

Per il primo week end dal 25 al 27 agosto sarà possibile usufruire di un  servizio navetta per ritornare al luogo di partenza. Prenotazione obbligatoria entro il 21/08 a info@laboratorio80.it.

La rassegna cinematografica e culturale “Il Grande Sentiero. Habitat, culture, avventure”

La storica rassegna cinematografica e culturale “Il Grande Sentiero. Habitat, culture, avventure”, è organizzata dall’associazione bergamasca Laboratorio 80 e dedicata a montagna, viaggi e ambiente. Da Bergamo fino a Brescia la 15esima edizione della manifestazione, prevede un viaggio a tappe fatto di film e incontri che unisce le Capitali Italiane della Cultura 2023, da lunedì 21 agosto a giovedì 7 settembre, per proporre esperienze e riflessioni diverse e nuove sulla relazione con l’ambiente, raccontare progetti d’inclusività, riqualificazione e sostenibilità.

Un programma con 24 appuntamenti in 13 luoghi diversi, tra cui 12 proiezioni cinematografiche e 12 eventi speciali tra spettacoli, incontri e workshop con oltre 25 collaborazioni con enti e associazioni del territorio. Gli appuntamenti sono in rifugi alpini, parchi, ex conventi, sorgenti, baite, orti sociali, piazze e musei lungo un percorso di 210 chilometri: Bergamo, Città Alta, Albino, Ponte Nossa, Oltressenda Alta, Colere, Bueggio, Schilpario, Cerveno, Capo di Ponte, Erbanno, Fiumicello, Brescia.

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2 Commenti

1 Commento

  1. Tom

    25 Agosto 2023 at 10:59

    Chissa se il Pelliccioli, parlera anche della storia della bella lapide apposta dai Partigiani a Valzurio per ricordare i fatti accaduti li!? Lapide che poi nel silenzio dei più, fece una tragica fine…🤔😔

    • Nessuno

      27 Agosto 2023 at 2:14

      Pelliccioli chi? Quello che quando curo la stesura del libro “Pietre Vive Monumenti e lapidi della Resistenza bergamasca” del 2015, si dimentico totalmente di citare le lapidi di Villa d’Ogna cioé quella in località Senda bassa, località Festi Rasini- Palazzi di Villa d’Ogna e quella difronte ponte fiume Serio sempre a Villa d’Ogna.
      Quel Pelliccioli vero…

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