Cronaca
Martedì l’interrogatorio di Monia Bortolotti, la mamma arrestata
L’interrogatorio di garanzia di Monia Bortolotti, la madre 27enne accusata della morte dei due figli, si terrà martedì 7 novembre
“Sono mamma di due splendidi bimbi, Alice e Mattia, forse troppo perfetti per rimanere sulla Terra, sicuramente divenuti stelline troppo presto”. La prima difesa di Monia Bortolotti, la 27enne arrestata sabato con l’accusa di aver ucciso i suoi figli neonati ad un anno di distanza nel 2021 e nel 2022, era già cominciata sui social. Così infatti scriveva Monia, conosciuta come Mia – indiana adottata da piccolissima da una coppia della Val Seriana – il 1° febbraio scorso, quando ancora non era indagata per l’infanticidio dei due suoi figli, né erano arrivati gli esiti dell’autopsia sul corpicino di Mattia e tantomeno era stata ancora riesumata la piccola Alice, la primogenita.
Sui social la difesa di Monia Bortolotti
E ancora, scriveva, anche confrontandosi con altri genitori nei gruppi Facebook dedicati alla “morte in culla”: Ho sempre detto che non sarei riuscita a sopravvivere se anche il mio secondo bimbo mi avesse lasciato… Ed era vero, vado avanti solo per proteggere l’amore immenso che provo per i miei bimbi dalle accuse della procura, perché i miei bimbi erano tenuti come gioielli, erano perfetti, erano la gioia che cercavo da una vita”. “A nessuno importa che i miei bimbi fossero seguiti e tenuti come fiorellini. A nessuno importa come cercassi disperatamente di essere la mamma che non ho avuto. Perché adottata? Perché adottata da una madre nociva? Chi lo sa…”.
L’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Federica Gaudino, documento di 200 pagine redatto a conclusione dei carabinieri della Sezione operativa della compagnia di Bergamo, non lascia spazio a dubbi: la giovane (per quanto sofferente per la sua infanzia da ultima orfana di Madre Teresa di Calcutta fino a divenite una ragazza in contrasto con la madre adottiva) era lucida sia quando agì soffocando i due figli, sia nei tentativi anche virtuali di costruirsi una difesa. Non morte da rigurgito per Alice e schiacciamento per Mattia, come sostenuto da lei stessa, ma soffocamento meccanico, come sostenuto dall’accusa.
L’interrogatorio di garanzia si terrà domani, martedì 7 novembre. Monia potrà parlare per la prima volta davanti all’autorità giudiziaria di quello che accadde nei due tristi episodi: il 15 novembre 2021 quando la sua prima figlia aveva 4 mesi e il 25 ottobre 2022, quando il secondogenito aveva 2 mesi.
Resta trincerato nel suo dolore il compagno 52enne Cristian Zorzi, di Pedrengo, dove viveva anche Monia prima che i due si lascassero. La 27enne è molto legata al padre adottivo Pietro, mentre è in cattivi rapporti con la madre Laura Brena. Ha vissuto a Gazzaniga dove era tornata a fine agosto.
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