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Cronaca

Bracconaggio: diverse denunce in provincia di Bergamo

Continua senza sosta nella stagione venatoria l’attività della Polizia provinciale con particolare riguardo alla tutela fauna selvatica e prevenzione del bracconaggio. Diverse le denunce registrate in provincia di Bergamo

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L’impegno costante della Polizia provinciale nella stagione venatoria continua a concentrarsi sulla tutela della fauna selvatica e sulla prevenzione del bracconaggio.Recentemente, sono stati riscontrati diversi illeciti legati all’uccellaggione, pratica che coinvolge la cattura di piccoli uccelli con l’uso di reti o trappole per l’utilizzo come richiami vivi nella caccia o per il consumo.

Gli episodi di bracconaggio registrati nei giorni scorsi in provincia di Bergamoa

A Solto Collina gli agenti della Polizia provinciale hanno individuato un operaio addetto alla manutenzione di un fondo che ha posizionato ben 20 trappole a scatto denominate comunemente “sepì” per la cattura di piccoli uccelletti, come i due pettirossi ritrovativi intrappolati.

A Gandosso, sono stati rinvenuti 14 uccelletti, congelati e spiumati per essere consumati, nel freezer di una persona che aveva esposto sul terrazzo della propria abitazione due gabbie trappola con una pania invischiata e sette uccelli da richiamo della specie lucherino.

A Costa Volpino, in un terreno recintato e adibito a coltivazioni orticole, è stato scoperto un impianto abusivo per la cattura di piccola avifauna migratoria, costituito da una rete verticale a tramaglio e da diverse trappole a scatto. In collaborazione con il Corpo intercomunale di Polizia locale Alto Sebino, è stato identificato il responsabile dell’illecita attività, un residente a Pisogne, che si è conclusa con il sequestro della rete, dei mezzi vietati e di un esemplare vivo di Pettirosso, liberato nell’immediatezza dalla Polizia provinciale.

I controlli sulla caccia hanno portato anche denunce per l’omessa custodia di fucili e per l’uso di mezzi vietati, come i “phonophil” (richiami acustici elettromagnetici) che attirano l’avifauna procurando inutili e antisportive stragi. In particolare si segnala un caso a Foresto Sparso, dove tale mezzo è stato usato senza freno presso un appostamento fisso di caccia. Nell’occasione gli Agenti provinciali hanno sequestrato anche tre fucili semiautomatici senza la limitazione prevista a soli due colpi, quindi mezzi vietati.

I controlli dell’attività venatoria hanno portato altresì alla denuncia di un cittadino di Grumello del Monte per omessa custodia del fucile, lasciato incustodito in un capanno nelle adiacenze della propria abitazione.

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