Cronaca
Esposto in procura contro un sacerdote della Val Seriana
Esposto in Procura a Bergamo relativo a presunti abusi a carico di don Valentino Salvoldi, di Ponte Nossa
Sta rimbalzando sui principali quotidiani della provincia di Bergamo la notizia pubblicata il 27 dicembre su “Domani” relativa all’esposto presentato in Procura a Bergamo dalla “Rete l’Abuso, sopravvissuti agli abusi del clero” riguardante presunti abusi a carico di don Valentino Salvoldi, di Ponte Nossa. L’articolo riporta le testimonianze di due uomini all’epoca minorenni che raccontano di baci e carezze, negli anni ‘90, ai campi scuola.
Chi è don Valentino Salvoldi
Don Valentino Salvoldi è sacerdote, scrittore, al servizio della Santa Sede per la formazione del clero delle giovani chiese, fidei donum cioè mandato in missione, insegnante di morale in diversi Paesi africani. Ora, a 78 anni, don Valentino Salvoldi, originario di Ponte Nossa e dopo una vita in Africa, è in Etiopia da dove risponde alle domande de Il Corriere Bergamo: “Oggi se fai una carezza ad un bambino sei giudicato un pedofilo”.
La Rete L’Abuso ha segnalato il caso alla diocesi di Bergamo e al presidente della Cei Matteo Zuppi, il quale cercherà di capire, come si evince dalla riposta riportata da “Domani”, se ci sono procedimenti a carico del sacerdote, sottolineando che la segnalazione equivale a “una lettera anonima, che può rappresentare un segnale di problemi, ma anche, purtroppo, volontà di crearli o peggio di diffamazione. La giustizia richiede fatti e persone”.
La diocesi di Bergamo giovedì 28 dicembre ha diramato un comunicato stampa: “In merito ad alcune notizie di stampa relative ad un anziano sacerdote del clero di questa diocesi per presunti fatti risalenti agli anni ‘90, si è già provveduto per quanto di competenza ad attivare le procedure previste dal diritto canonico, fermo restando il rispetto del lavoro della magistratura nel comune intento del giusto accertamento della verità. La diocesi di Bergamo riafferma il suo impegno nella tutela e protezione dei minori e degli adulti vulnerabili anche attraverso la disponibilità all’accoglienza da parte del Centro di Ascolto del Servizio Tutela Minori Diocesano. La piena dignità e inviolabilità di ciascuno sono valori e fondamenti mai negoziabili, e non si farà mai abbastanza per cercare di custodirli e proteggerli”.
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