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Cronaca

Medici di famiglia: ancora disfunzioni nei sistemi informatici

I medici di famiglia di Bergamo rendono noto un nuovo peggioramento dei sistemi informatici di Regione Lombardia che questa volta riguarda i pazienti fragili e la domiciliarità

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I medici di famiglia della Federazione Italiana Medici Di Medicina Generale di Bergamo rendono noto, attraverso un comunicato stampa, un nuovo peggioramento dei sistemi informatici di Regione Lombardia. Questa volta riguarda i pazienti fragili e la domiciliarità.

Medici di famiglia: il comunicato relativo alle disfunzioni dei sistemi informatici

Ancora una volta ci troviamo nostro malgrado costretti a segnalare una problematica che va a ripercuotersi pesantemente sulla qualità dell’assistenza erogata ai nostri pazienti, oltre che sulla nostra attività quotidiana.

Il 28 dicembre siamo stati informati del fatto che Health Portal, l’applicativo che da anni usiamo per le richieste di attivazione delle varie forme di assistenza domiciliare ed altre pratiche, sarebbe stato dismesso dal primo gennaio, ovvero solo pochi giorni dopo. Il sistema è stato sostituito da un diverso applicativo, SGDT, attualmente in uso agli infermieri di famiglia, nell’ambito di un’attività professionale diversa per caratteristiche e volumi. La decisione, presa unilateralmente da Regione Lombardia, è stata tardivamente comunicata sia ai Medici di famiglia che, a quanto ci è dato sapere, anche alle ASST, cogliendo di fatto tutti impreparati.

I problemi di questo passaggio sono molteplici e ci sembra doveroso segnalarli

–          Carenze del nuovo applicativo: SGDT ad oggi è di fatto inutilizzabile perché non è pensato per un utilizzo medico e, di fatto, risulta essere ancora in fase di sviluppo.

–          Mancata formazione: la sostituzione di un applicativo richiede un periodo di adeguata formazione degli operatori, che avrebbe dovuto essere adeguatamente pianificata nei mesi scorsi su tutto il territorio regionale;

–          Dismissione immediata del vecchio applicativo al 31 dicembre, senza lasciare un congruo periodo di apprendimento e un’alternativa da utilizzare in questa fase di ottimizzazione del nuovo portale;

–          Mancata migrazione dei dati sul nuovo applicativo, con il rischio di perdere dati sanitari di fondamentale importanza;

–          Il tentativo, che va riconosciuto, delle singole ASST di far fronte a questo improvvisa criticità ha portato a risposte diverse sul territorio provinciale, con procedure difformi tra loro nelle tre ASST, rendendo molto complesso il lavoro di coordinamento e facilitazione che ci stiamo impegnando a portare avanti;

–          Ripristino della “ricetta rossa” e della modulistica cartacea: nell’epoca della dematerializzazione dover tornare a scannerizzare documenti e fare uso dei vecchi ricettari è anacronistico e comporta una grossa, e soprattutto inutile, perdita di tempo;

–          Ripercussione sulle famiglie: alcune operazioni burocratiche che fino a ieri eseguivamo da remoto richiedono oggi che i parenti si rechino fisicamente al distretto per ottenere la prestazione assistenziale richiesta per il familiare destinatario dell’assistenza domiciliare;

–          Tempistica di introduzione del nuovo sistema: che una modifica così impattante per i medici e le famiglie dei pazienti venga pensata nel passaggio delle cure primarie alle ASST (di fatto ancora in corso) e nel periodo di massimo carico per la medicina del territorio a causa del picco influenzale, è inspiegabile e, a nostro avviso, inaccettabile.

Servono soluzioni immediate

Ci rendiamo da subito disponibili a metterci in campo per collaborare con ATS e le ASST al fine di trovare soluzioni semplici e di facile applicazione che possano aiutare a superare questa situazione paradossale.

Riteniamo inaccettabile che, ancora una volta, importanti decisioni che ci riguardano direttamente vengano calate da un apparato regionale che non conosce la complessità della nostra attività quotidiana. Così dimostra, ancora una volta, di non avere esperienza della realtà dei pazienti fragili e complessi.

FIMMG Bergamo invita sin da ora i propri iscritti a non utilizzare il nuovo sistema SGDT fino a nuova comunicazione, ovvero quando sarà ottimizzato per il nostro utilizzo e sarà svolta adeguata formazione.

L’abbiamo scritto poche settimane fa in merito alle disfunzioni del SISS e lo ripetiamo con rinnovata convinzione: ci riserviamo di procedere con azioni concrete di tipo sindacale, che ormai non riteniamo possano essere ulteriormente procrastinate. Chiediamo, prima di ogni altra cosa, che ci sia rispetto per noi e per i nostri pazienti.

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