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Cronaca

Clusone: respinta la settimana corta, i genitori chiedono chiarezza

Clusone: respinta la settimana corta. I genitori chiedono chiarezza: “Una questione così rilevante per la nostra vita quotidiana richiede un’approfondita riflessione, al di là delle due righe che ci sono state dedicate dal dirigente scolastico”

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Scuola primaria Clusone

Chiede chiarezza la maggioranza dei genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo di Clusone dopo la decisione presa dal Consiglio d’Istituto, riunitosi lunedì 8 gennaio, in merito al respingimento dell’attivazione della settimana corta. I genitori degli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado erano stati chiamati a votare un sondaggio, nel dicembre scorso, per l’opportunità di istituire la settimana corta. Dal sondaggio era emerso che il 70% per la primaria e il 68% per la secondaria, era favorevole.

Ieri, dopo la pubblicazione della risposta del Consiglio d’Istituto che al momento si ritiene che non ci siano le condizioni organizzative e didattiche per modificare l’assetto orario e offrire alle famiglie un servizio efficiente“, un gruppo di genitori ha richiesto tramite pec, al Dirigente Scolastico Raffele Di stasi, un’assemblea pubblica del Consiglio d’Istituto per chiedere chiarezza.

“Ci sembra doveroso che ci venga spiegato,- si legge nella pec -, alla luce del sondaggio che era risultato decisamente favorevole alla settimana corta, quali sono le reali condizioni che non permetterebbero di offrire un servizio efficiente. Vorremmo inoltre la possibilità di leggere il verbale dell’assemblea perchè, visto che le votazioni non sono segrete, vorremmo sapere come hanno votato i nostri rappresentanti. Attendiamo con urgenza una sua gentile risposta. Cordiali saluti”

Oggi, lo stesso gruppo di genitori, ha inviato una lettera alla nostra redazione, esprimendo profondo rammarico per la scelta presa dal Consiglio d’Istituto.

La lettera

“Con profondo rammarico, desideriamo rivolgere la nostra attenzione ai media per ottenere ulteriori chiarimenti in merito alla decisione che ci ha colpito ieri. Riteniamo che una questione così rilevante per la nostra vita quotidiana richieda un’approfondita riflessione, al di là delle due righe che ci sono state dedicate dal dirigente scolastico.

In questa comunicazione, non ci soffermeremo sui nostri figli, rispettando il loro diritto a un’infanzia spensierata. Ogni giorno affidiamo loro alla scuola, convinti che possano trarre ispirazione per il loro futuro. Vogliamo sottolineare come sia possibile esprimere le proprie opinioni senza ricorrere a toni accesi. Riteniamo che l’educazione e la gentilezza siano fondamentali per costruire un mondo migliore.

Il corpo docente dell’istituto a novembre ha espresso, a maggioranza, il favore per la settimana corta. Il Comune i primi di dicembre ha comunicato in assemblea pubblica la disponibilità di locali per la mensa e la riorganizzazione dei trasporti per garantire il servizio. Le famiglie a metà dicembre si sono espresse a favore con larga maggioranza (70%).

Vorremmo rivolgerci ai rappresentanti dei genitori, ai consiglieri dei docenti, al dirigente scolastico, al rappresentante del personale ATA e al Presidente del Consiglio d’Istituto, riservando loro un’attenzione particolare in questa lettera. Affrontare le difficoltà organizzative e discutere i problemi è essenziale. Tuttavia, riteniamo che la vostra delibera non rifletta la volontà di rappresentare adeguatamente noi genitori, lasciando trasparire anche una possibile sfiducia verso le vostre insegnanti.

Dovremo quindi fidarci e iscrivere i nostri figli in un istituto che sembra non avere fiducia nel giudizio didattico delle proprie maestre? Oppure, fra otto giorni, dovremo valutare altre opzioni?

Non è stato chiarito quali sono le circostanze emerse dall’assemblea ad oggi (condizioni organizzative e didattiche) che hanno portato a questa decisione. Nell’immediato non è proprio possibile trovare altre soluzioni? Capiamo le difficoltà per organizzare un servizio del genere, ma da qualche parte bisognerà pur cominciare, migliorando poi il servizio col tempo e l’esperienza. 9 mesi non sono abbastanza per rivedere il progetto, arricchirlo e provare a raggiungere questo obiettivo per l’anno scolastico 2024/2025?

Un ultimo quesito poi è da rivolgere al dirigente: non è chiaro dalla brevissima comunicazione, se l’attivazione della settimana corta è un progetto ormai accantonato, oppure si sta già lavorando per riuscire ad attivarlo per l’anno scolastico 2025/2026? Merita attenzione questo punto perché, se così fosse, si dovrà cominciare già da oggi a lavorare spediti in questa direzione per poter garantire questo servizio negli anni a venire.

Tenete presente che dal chiarimento di quest’ultimo quesito passeranno le scelte di numerose famiglie di Clusonesi a cui il servizio pubblico (perché di questo si tratta, di un servizio al pubblico) dovrà dare immediato riscontro”.

Un Gruppo di genitori

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