Cronaca
Allarme bollette, Adiconsum: “Rincari di oltre il 60%”
“È allarme bollette” contratti modificati unilateralmente. Nelle ultime fatture, rincari di oltre il 60%, con punta di 2000 €.
Una delle spese che pesa senza alcun dubbio in misura maggiore sui bilanci dei cittadini italiani è quella relativa alle bollette delle forniture di energia elettrica, gas, acqua e servizi di telefonia.
In Italia abbiamo bollette particolarmente salate, paghiamo circa il 40% di tasse e imposte sui consumi. Dal 2024 ritornano le accise e l’IVA al 22% che faranno lievitare ulteriormente le bollette in un periodo di forti consumi.
In Italia le bollette più care dell’Unione Europea
Secondo una recente indagine condotta dall’Istituto di ricerca europeo Eurostat, l’Italia ha le bollette tra le più salate tra tutte quelle presenti nel panorama dei paesi appartenenti all’Unione Europea. Un triste primato, che coinvolge purtroppo sia gli utenti privati che le aziende, aumenti che si sono concretizzati in modo vertiginoso con le tariffe variabili applicate dopo la scadenza del blocco disposto dal governo Draghi (da giugno 2023).
Le parole di Adiconsum
“Le società – dice Mina Busi, presidente di ADICONSUM Bergamo – sostengono di aver dato comunicazione del nuovo contratto e del nuovo prezzo tramite e-mail o lettera ai propri clienti, comunicazioni che gli stessi clienti a noi dichiarano di non aver mai ricevuto. Nel mese corrente sta arrivando la bolletta gas relativa a novembre e dicembre e siamo subissati di chiamate di persone, soprattutto pensionati in difficoltà economica. Stiamo verificando prezzi applicati che vanno da 1,60 fino a 2,59€ al mc”.
Over 80 in difficoltà
“Sono soprattutto le persone 80enni che ci stanno chiamando, chiedendo aiuto in quanto hanno ricevuto bollette di importi che vanno da 800 € 2000€, in presenza di consumi analoghi all’anno prima, ma con importi ben più bassi. Le bollette risultano così lievitate oltre il 60%, rispetto all’anno precedente, con contratti rinnovati senza che il cliente se ne sia accorto”.
Molti di questi clienti dovranno rientrare dal 10 gennaio per il gas nel mercato di maggior tutela, ma ora si ritrovano a fare i conti e chiedere di pagare a rate.
“Ci voleva una più chiara informativa – continua Busi – che evidenziasse in modo trasparente gli aumenti che le Società del mercato libero in modo unilaterale stavano proponendo al fine di allertare il cliente sul da farsi. Spiace ricordare che proprio la Società che aveva praticamente il monopolio del mercato stia maltrattando i propri clienti storici. Purtroppo non è previsto dall’Autorità che i clienti, soprattutto i più vulnerabili siano avvisati delle proposte di cambio tariffario alla scadenza di quello in essere, almeno con raccomandate con ricevuta di ritorno, proprio per essere certi dell’invio dell’avviso di cambio della tariffazione e possano effettivamente decidere cosa fare. Ma la cosa più grave è che nel cosiddetto “mercato libero” le Società possano aumentare le tariffe in modo esagerato senza che ci siano limiti imposti dall’Autorità. Ecco perché sollecitiamo i politici e l’Autorità competente a stabilire norme di contenimento negli aumenti tariffari proposti, a difesa di consumatori già oltremodo tartassati”.
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