Cultura
Uomini comuni, a Rovetta l’Olocausto dimenticato con Davide Sapienza
Alla sala museale, con ingresso dall’Oratorio di Rovetta, dalle 20:30 verrà proiettato il documentario “Uomini comuni: l’Olocausto dimenticato”. Presenta Davide Sapienza
Importante appuntamento a Rovetta la serata di venerdì 26 gennaio in occasione della Giornata della Memoria dell’Olocausto che ricorre il 27 gennaio. Alla sala museale, con ingresso dall’Oratorio di Rovetta, dalle 20:30 verrà proiettato il documentario “Uomini comuni: l’Olocausto dimenticato”scritto e diretto da Manfred Oldenburg. La serata sarà presentata dallo scrittore Davide Sapienza, sceneggiatore di “Scemi di Guerra”.
Uomini Comuni: dal libro al documentario sull’Olocausto dimenticato
“Proprio perché ho studiato a fondo il tema dei comportamenti in guerra, soprattutto quando scrissi la sceneggiatura di “Scemi di guerra” (VivoFilm, 2008, ora su RaiPlay), ho proposto questo documentario alla Biblioteca di Rovetta – commenta Sapienza -. L’evento nasce infatti da una collaborazione con la Biblioteca di Rovetta per il clima delicato quest’anno in relazione alla Giornata della Memoria, agli ebrei, all’antisemitismo. Ho perciò proposto questo documentario per la tremenda attualità delle implicazioni. Il documentario è su Netflix, ma Rovetta ha acquistato i diritti di proiezione direttamente dalla nota casa di produzione tedesca, specializzata in materia storica”.
L’opera è tratta dal libro Einaudi “Uomini comuni. Polizia tedesca e “soluzione finale” in Polonia” che racconta dell’altro genocidio: quello fuori dai campi di concentramento ad opera della Polizia nazista. Adulti fuori età per essere arruolati nell’esercito, addestrati rapidamente invece per essere Polizia nazista dedita a questo macabro compito: uccidere sera pietà chiunque tra bambini, donne e anziani. Uomini che avevano anche la possibilità di non eseguire le fucilazioni selvagge, perché non sarebbero stati puniti, ma che invece le eseguirono.
“Le implicazioni relative al comportamento umano sono forti e profonde – conclude Sapienza -: il libro e il documentario sono molto ben documentati. La frase di Primo Levi usata dalla casa di produzione riassume tutto molto bene: “il vero mostro è l’uomo comune”. E’ anche il rimando all’attualità, in generale, che angoscia: si eseguono ordini orribili e ci si trincera dietro di essi, in ogni parte del mondo”.
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