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Oltre il 50% degli italiani ha un finanziamento attivo: i dati Crif
Secondo l’ultima indagine del CRIF, nei primi sei mesi del 2023 più della metà degli italiani maggiorenni (51,4%) aveva un contratto di credito al consumo in corso
Gli italiani che richiedono mutui e finanziamenti sono sempre tantissimi, ma nell’ultimo anno c’è anche chi è riuscito a mettere da parte qualcosa. Nelle prossime righe si vedranno i dati relativi ai prestiti attivi e alle modalità di risparmio più gettonate in Italia.
Prestiti in Italia: i dati raccolti dal CRIF
Secondo l’ultima indagine del CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria), nei primi sei mesi del 2023 più della metà degli italiani maggiorenni (51,4%) aveva un contratto di credito al consumo in corso. Una percentuale aumentata dell’11,8% con rata media pari a 322 € al mese (+5,6%) se confrontata con i dati del 2022.
L’importo complessivo da rimborsare (esposizione residua) ammonta a 34.875 €, con un incremento del 9,3% rispetto all’analisi precedente. Quanto ai mutui, invece, rate e somme da restituire sono aumentate rispettivamente del 13,5% e del 10,8%, mentre crescono dell’11,9% i prestiti finalizzati all’acquisto di beni o servizi.
Tra questi rientrano moto, auto, mobili, elettrodomestici, viaggi, computer e affini. Al di là della tipologia di prestito, il rischio di insolvenza si mantiene basso, di poco superiore all’1%: per ridurre questo rischio al minimo, i consumatori possono effettuare una simulazione finanziamento tramite il comparatore online di Facile, in modo da calcolare la rata con precisione.
Ma ecco il quadro regione per regione: per quanto riguarda il numero di contratti, il podio spetta a Valle d’Aosta (61,7%), Toscana (57,8%) e Lazio (56,1%), mentre Trentino (29,8%), Basilicata (41,8%) e Campania (44,1%) sono le zone dove risultano meno utenti con prestiti attivi. Sul fronte dell’esposizione residua i numeri sono i seguenti:
- 45.792 € in Trentino
- 44.478 € in Lombardia
- 41.408 € in Emilia-Romagna
- 40.971 € in Veneto
- 40.140 € in Friuli-Venezia-Giulia.
Le regioni che hanno meno di 25.000 € da restituire sono Molise, Sicilia e Calabria, quest’ultima con 22.091 €.
Finanze degli italiani tra prestiti e risparmi
Una ricerca condotta da Intesa San Paolo e il Centro Einaudi, ripresa anche dal quotidiano La Repubblica, mette in luce la situazione finanziaria delle famiglie italiane nel 2023. A dispetto delle difficoltà, sembra che siano riuscite a reggere le conseguenze dell’inflazione e a mettere perfino qualcosa da parte.
Confrontando i dati dell’anno precedente, risulta che il 95% dei nuclei familiari sentono di aver raggiunto l’indipendenza finanziaria (contro il 93,5% del 2022). La capacità di risparmio è tornata ai livelli pre-Covid (54,7% contro 53,5%), mentre risultano in aumento le somme messe da parte dallo stipendio (12,6% vs 11,5%).
Tra gli obiettivi figurano le spese per i figli (16%), l’acquisto della casa (30%) e i depositi per far fronte alle emergenze; soltanto il 5% degli utenti ha destinato le proprie quote alla gestione del rialzo dei prezzi. Quanto a titoli e investimenti, le preferenze vanno all’oro (23%), alle obbligazioni (28%) e ai fondi ESG (13%).
Per far fronte all’inflazione (di cui il 38% degli intervistati riesce a dare una definizione corretta), circa 1/3 del campione si orienterebbe verso l’acquisto di obbligazioni a tasso fisso e liquidità in conto corrente, il 30% punterebbe sugli immobili, il 10% su beni di rifugio e oro.
Meritano un cenno, infine, le polizze assicurative, che sembrano non avere molto riscontro tra gli italiani. Il 68% non ha sottoscritto un’assicurazione sulla vita, mentre per le spese mediche la percentuale sale all’86%.
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