Cronaca
Maltrattamenti in RSA, ai domiciliari operatrice sanitaria
Violenze ed abusi ai danni di alcune persone ricoverate in una RSA della bergamasca, ai domiciliari operatrice sanitaria
Nella mattinata del 27 febbraio, i Carabinieri della Compagnia di Zogno coadiuvati dal Nucleo Anti Sofisticazione di Brescia hanno dato esecuzione a tre misure cautelari a carico di 3 persone, per i reati di maltrattamenti commessi ai danni dei pazienti della RSA Bramante di Pontida.
L’indagine nella RSA
L’indagine della Procura della Repubblica di Bergamo è stata sviluppata in particolare dai militari della Stazione Carabinieri di Cisano Bergamasco e dal Nucleo Operativo della Compagnia di Zogno ed è iniziata la scorsa primavera, a seguito di alcune segnalazioni giunte alla Stazione da parte dei figli di un degente. Le investigazioni condotte dai militari dell’Arma, hanno consentito di riscontrare gravi indizi di colpevolezza, riscontrati da diversi episodi di violenze e di abusi ai danni di alcune persone ricoverate presso la struttura sociosanitaria.
Le misure emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari, in data 09.02.24, su richiesta del Pubblico Ministero, prevedono la sottoposizione agli arresti domiciliari di una Operatrice Socio Sanitaria ed il divieto di esercitare funzioni direttive o di coordinamento delle professioni di infermiera e OSS nei confronti della direttrice della struttura e della capo area, coordinatrice di diverse strutture. Nella circostanza, per verificare le condizioni igienico sanitarie della struttura, veniva eseguito anche un intervento congiunto del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) Carabinieri di Brescia, dal quale non emergevano irregolarità. La donna, in seguito all’arresto, è stata tradotta presso la propria abitazione, ove dovrà scontare la pena detentiva.
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