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Cronaca

2023: anno positivo per il settore edile bergamasco

Nel 2023 è proseguito il trend positivo per il settore edile bergamasco che ha continuato a mostrare segnali di crescita incoraggianti

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Nel 2023 è proseguito il trend positivo per il settore edile bergamasco che ha continuato a mostrare segnali di crescita incoraggianti, con un aumento costante degli investimenti e un impegno tangibile verso la sostenibilità e l’innovazione, fornendo un importante contributo all’economia del territorio.

I dati di Cassa Edile

Lo confermano i dati di Cassa Edile: nell’ultimo anno la massa salari è cresciuta del 7,4% rispetto all’anno precedente, superando il valore di 100 milioni di euro (100,9 milioni di euro, contro i 93,9 del 2022), come non accadeva dal 2013. Un andamento che si è mantenuto complessivamente anche nei primi 6 mesi di quest’anno (ottobre 2023- marzo 2024), con un’ulteriore crescita del +11,8%.

«Tuttavia è più difficile stimare l’andamento nei prossimi mesi – ha sottolineato la presidente di Ance Bergamo, Vanessa Pesenti – per via delle incertezze legate all’evoluzione del contesto economico, tanto che gli ultimi dati disponibili confermano un rallentamento della crescita».

Il futuro del settore tra revisione dei Bonus e Direttiva Case green

«Oggi il Superbonus è diventato la panacea di tutti i mali – ha aggiunto Vanessa Pesenti – ma non va taciuto che, dall’inizio del provvedimento, si è passati – a livello nazionale – dai 3000 interventi l’anno circa a oltre 200 mila interventi l’anno e questo dimostra la potenzialità enorme della leva fiscale per le operazioni di riqualificazione».

Il Superbonus si è rivelato uno strumento capace di sostenere l’economia ed incentivare una ampia riqualificazione energetica degli edifici, contribuendo alla riduzione della loro impronta ecologica, in linea con gli obiettivi fissati dalla Direttiva Green. E per evidenziare la portata della spinta propulsiva del Supebonus con la possibilità di cedere il credito o di optare per lo sconto in fattura, la presidente di Ance Bergamo ha ricordato che «a marzo nella sola Lombardia si sono fatti interventi di efficientamento energetico per un valore di un miliardo di euro; ad aprile, con il venir meno di questa opportunità, gli interventi sono scesi a quota 72 milioni di euro».

In Italia (e anche il patrimonio immobiliare della nostra provincia si muove sulla stessa lunghezza d’onda), su 12,2 milioni di edifici residenziali, oltre 9 milioni risultano particolarmente energivori e non sono in grado di garantire le performance energetiche richieste. «Serve una revisione dei bonus, dobbiamo poter contare su strumenti fiscali con alcuni punti saldi, tra cui – ha elencato Vanessa Pesenti -, la stabilità nel tempo per consentire una vera programmazione. Occorrerà prediligere gli interventi più incisivi, eventualmente anche di sostituzione edilizia con demolizione e ricostruzione nell’ottica della rigenerazione urbana, consentire l’accesso al mercato esclusivamente ad imprese qualificate, mantenere la struttura rigorosa dei controlli che esiste oggi, prevedere dei meccanismi di accesso alle misure anche per i soggetti meno capienti in modo che gli interventi siano sostenibili sia per lo Stato che per le famiglie».

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