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Cronaca

Autovelox: il Decreto è ufficiale con le nuove regole

Le novità del decreto Autovelox: niente controlli sotto i 50 km/h, dove è consentito serve il provvedimento del Prefetto

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Il nuovo Codice della Strada, dopo il via libera della Camera, è ora sui banchi del Senato: intanto è ufficiale il decreto Autovelox, al centro di annosi e controversi tiri alla fune. Rilevanti i cambiamenti annunciati. 

Autovelox: le principali novità

Primi punti cruciali erano i nodi dell’omologazione dei dispositivi di rilevamento e della loro collocazione: questa non verrà più decisa con criteri localistici dai singoli Comuni, ma concordata preventivamente con le altre amministrazioni locali e le Prefetture.

I tratti di strada su cui potranno essere utilizzati gli autovelox dunque dovranno essere identificati tramite un provvedimento del prefetto e segnalati con almeno un chilometro di anticipo fuori dai centri abitati. Inoltre, viene stabilita – per la prima volta – una distanza minima progressiva tra un dispositivo e l’altro a seconda del tipo di strada, per evitare una proliferazione eccessiva degli autovelox.

Inoltre, per installare un autovelox, si dovrà provare che – lungo il tratto di strada in questione – negli ultimi anni, sono avvenuti molti incidenti stradali.

Finiscono anche i controlli sotto i 50 km/h in città, e dove ci fossero le zone 30, i controlli dovranno essere svolti dagli agenti sul posto.

Non solo: la gestione operativa degli autovelox – da sottoporre periodicamente a controlli obbligatori per il funzionamento – sarà interamente a carico delle forze di polizia, senza possibilità di delega a terzi. Altre novità riguardano la distanza tra i segnali dei limiti e i dispositivi di rilevamento, l’eliminazione della doppia sanzione sullo stesso tratto di strada (se rilevata entro un’ora dalla precedente), distinzione tra strade urbane ed extra, ecc. 

Il decreto Autovelox è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ieri, martedì 28 maggio. Le nuove regole entreranno in vigore da subito. Tuttavia è previsto un periodo transitorio di 12 mesi, questo per dare la possibilità ai vari sindaci di adeguare i dispositivi già installati al nuovo decreto.

Il commento di ACI Bergamo

“Avremo modo all’approvazione finale del nuovo Codice della strada – commenta Valerio Bettoni, Presidente ACI Bergamo – di considerare le diverse novità introdotte: uso di telefonini mentre si guida, abuso di alcol e droghe, sospensione breve della patente, limiti di potenza per auto guidate da neo-patentati… Ciò che è certo e che noi dell’ACI di Bergamo non ci stanchiamo di sottolineare è che sulle strade e autostrade italiane corre troppa velocità, causa prima di incidenti con feriti e morti, e c’è una diffusa indisciplina nel “bruciare” semafori, stop e simili”.

“Molti – conclude – invocano una nuova cultura da parte di tutti gli utenti – e questo è senz’altro auspicabile come approccio di fondo – ma il primo cambiamento non sta nell’aggrapparsi a cavilli quanto piuttosto nel rispetto degli altri, nella certezza di controlli regolari e costanti e della punibilità per chi trasgredisce”. 

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