Cronaca
“Corpus Domini”, a Gandino la solenne processione – Foto
Centinaia di fedeli hanno partecipato nella mattinata di domenica 2 giugno a Gandino alla solenne processione del Corpus Domini
GANDINO – Centinaia di fedeli hanno partecipato nella mattinata di domenica 2 giugno a Gandino alla solenne processione del Corpus Domini, che ha visto allestito ancora una volta un magnifico apparato in Basilica e lungo gli oltre due chilometri di percorso in centro storico. Al fIanco del parroco don Ferruccio Garghentini e dei vicari don Giovanni Mongodi e don Manuel Valentini, ha presieduto messa e processione mons.Natale Paganelli, vescovo saveriano di Grignano, già attivo per molti anni in Messico e Sierra Leone.
“L’Eucarestia che oggi portiamo fra le nostre case – ha sottolineato in un’apprezzata omelia – è un dono gratuito di Dio, il sacrificio di Cristo che diventa per noi alimento di vita. Il Corpus Domini non è il pane degli angeli, ma un’opportunità che dobbiamo accogliere e condividere, facendoci ambasciatori di fede e, soprattutto, di pace. Dio ci ama e ci dona il suo Figlio, sta a noi farne alimento intimo e prezioso, pur nella grandiosità delle celebrazioni che Gandino ha sedimentato nei secoli”.
Il presbiterio della Basilica era dominato dall’altare d’argento
Il presbiterio della Basilica era dominato dall’altare d’argento, con il paliotto del Rosario sulla mensa e quello “dell’Imperatore” in oro zecchino sull’altare maggiore. Attribuito alla manifattura cinquecentesca di Giovanni Pietro Gallarati, fu prodotto in origine per foderare il cocchio utilizzato in occasione delle nozze di Margherita d’Asburgo e Filippo di Spagna. I concelebranti, vestiti con pramenti in broccato d’oro e argento prodotto a Lione nel 1768, sono stati scortati dai Confratelli del Ss.Sacramento con il prezioso bsldacchino. Il Santissimo era esposto nell’ostensorio gotico prodotto nel 1527 in Baviera, riproduzione della facciata della cattedrale di Colonia.
La storica galleria alla processione del Corpus Domini
Lunghissima la teoria di Confratelli, volontari dei gruppi parrocchiali, ragazzi dei sacramenti, paggetti, piccoli angeli e autorità, guidate dal sindaco Filippo Servalli e dal comandante della Polizia Locale, Enrico Badon. Importante novità il ripristino, fra via Noris e le Quattro Vie (quartiere di Cima Gandino), della storica galleria che un tempo, grazie ai pannilana donati dalle industrie, costituiva l’intero percorso della processione. Una tradizione andata dispersa con la Seconda Guerra Mondiale ed ora ripristinata per un tratto di un centinaio di metri grazie all’alacre lavoro della Confraternita del Carmine, guidata dal priore Silvio Tomasini.
La Confraternita celebra quest’anno i 400 anni dalla sua fondazione e il prossimo 23 giugno avvierà le celebrazioni inaugurando con una messa solenne, presieduta dal vescovo mons.Eugenio Coter, i restauri dell’abside della chiesa di Santa Croce. Fra i paramenti rinnovati da ricordare anche i drappi rossi che ornano il sagrato, completamente rifatti grazie ad un gruppo di volontari della Parrocchia.
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