Cronaca
Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova: 15 milioni con il Superbonus per le Onlus
Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova: il mandato quinquennale del CdA è giunto alla fine; assegnati alla struttura 15 milioni di euro
VERTOVA – Il mandato quinquennale del CdA della Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova è giunto alla fine, visto che il Comune andrà al voto l’8 e il 9 giugno. Come spiega in questa intervista il presidente Antonio Pezzotta, sono stati 5 anni intensi per la struttura, fiore all’occhiello del territorio sia per quanto riguarda l’assistenza geriatrica che quella psichiatrica. Anni segnati dal Covid e da cambiamenti importanti che la nuova presidenza e il nuovo consiglio di amministrazione hanno apportato.
I 5 anni si chiudono inoltre con una buona notizia: la struttura si è aggiudicata 15 milioni con il Superbonus governativo per le Onlus. I lavori, già appaltati e in programma dal settembre 2024, riguarderanno diverse ristrutturazioni e opere di efficientamento che miglioreranno tutti gli stabili presenti.
Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova: le interviste
Il resoconto dettagliato del CdA
Questa Fondazione Onlus senza scopo di lucro è riconosciuta Ente Unico di unità d’offerta sia sanitarie nell’ambito della salute mentale che sociosanitarie: una RSA di 82 posti-letto, un Hospice, 2 reparti di cure intermedie-riabilitazione, 3 comunità psichiatriche oltre che un Centro Diurno Integrato per un Centro Diurno Psichiatrico, la riabilitazione ambulatoriale e domiciliare e i servizi domiciliari C-DOM (ex ADI) e Cure Palliative Domiciliari.
Il Consiglio di Amministrazione a pochi mesi dalla sua elezione, nell’ottobre 2019, si è trovato a gestire la complessità della Fondazione nell’emergenza sanitaria mondiale che ha colpito molto durante il nostro territorio.
La Fondazione che ha fornito negli anni un’offerta di servizi molto ampia e variegata, risorsa per tutto il territorio della nostra Valle Seriana, ha dovuto fare i conti con la chiusura degli accessi e le perdite umane, sociali ed economiche che ne sono conseguite.
Le lacune evidenziate dalla pandemia
L’emergenza sanitaria ha evidenziato in modo violento carenze e problematiche organizzative. Per questo motivo a fine 2021/inizio 2022, la Fondazione ha avviato, con la collaborazione della LIUC Università Cattaneo di Castellanza e dell’Osservatorio Settoriale sulle RSA, un percorso di revisione organizzativa completa, con lo scopo di riacquisire la forza e le competenze necessarie a riprendere l’erogazione piena di tutti i servizi, promuovendo un nuovo modello basato sulla definizione del livello di assistenza alla fragilità, l’interazione fra i reparti/servizi, sul rispetto del lavoro dei collaboratori e sulla promozione di una rete territoriale: da una struttura esclusiva a struttura inclusiva.
Un elemento determinante per la stabilizzazione del personale è stato il riconoscimento di pari dignità ai dipendenti attraverso l’applicazione a tutti del contratto Funzioni Locali che dal 2015 era stato sospeso in favore del contratto Uneba per i nuovi assunti. In Fondazione erano presenti circa 90 dipendenti con un contratto sfavorevole che causava dimissioni, turn over elevatissimo e costi gestionali e organizzativi mai valutati. Ora la Fondazione rappresenta veramente un luogo di lavoro attrattivo e professionalizzante e non risente più dell’emergenza di personale che ancora molte strutture sanitarie e sociosanitarie riscontrano, i lavoratori possono contare su un giusto trattamento economico e giuridico.
Nuovo organigramma aziendale
Tra i primi provvedimenti adottati dall’Ente ci sono stati anche l’approvazione di un nuovo Organigramma aziendale nel 2022 nonché la ridefinizione di funzioni, responsabilità e competenze. Le funzioni ed i principi dirigenziali sono stati sostituiti passando da un modello organizzativo basato su autoreferenza/autoritarismo a un modello che lavora su gruppo/obiettivo/autorevolezza. Nel 2023 l’organigramma ha subito una ulteriore evoluzione verso l’attuale modello basato su 4 aree organizzative (geriatria, psichiatria, riabilitazione e cure palliative e domiciliari) tutte in rete.
Importantissimo è il progetto di realizzazione di una vera farmacia al posto del vecchio locale gestito a semplice magazzino, l’installazione di un armadio farmaceutico informatizzato e l’inserimento nel nostro organico la nuova dipendente farmacista ospedaliera che ha lavorato per la stesura di un prontuario farmaceutico, la formazione del personale fino all’avviamento della prima produzione dell’armadio.
Anche un nuovo modello formativo partito dall’analisi e risoluzione di carenze nel rispetto dagli obblighi normativi, sta lavorando quotidianamente al miglioramento delle competenze professionali e allo sviluppo della rete interna e esterna, con la proposta di corsi e eventi formativi qualificanti.
La sinergia con ATS Bergamo
Non da poco, la Fondazione ha potuto contare sulla sinergia con l’ATS di Bergamo e di Regione Lombardia che ha consentito di consolidare le basi per la ripresa in carico di tutti i servizi e altri importanti traguardi come ad esempio di ottenere a Luglio 2023 la contrattualizzazione dei contributi regionali per il Centro Diurno Psichiatrico aperto nel 2019, la riconversione di 4 posti vuoti di stati vegetativi in posti ordinari per la RSA, la riapertura del reparto di riabilitazione dopo la sospensione per carenze infermieristiche nonché la riclassificazione delle cure domiciliari con una nuova équipe interna.
La Legge del Superbonus 110%: cosa spetta alla Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova
La Legge sul Superbonus 110% ha aperto alla possibilità per le Fondazioni Onlus con specifiche caratteristiche come la Cardinal Gusmini di poter accedere a questo strumento così importante. Dopo vari progetti e preventivi è scelta una società della nostra zona quale general contractor dei lavori da effettuare.
Il superbonus permetterà alla Fondazione di eseguire importanti interventi di manutenzione straordinaria su tutti e 4 gli edifici riguardanti l’efficientamento energetico e il miglioramento sismici delle strutture portanti come ad esempio: un impianto fotovoltaico da 200kw, rifacimento parziale delle strutture portanti e coibentazione totale delle coperture. Verrà messo in opera il cappotto termico tranne che per la palazzina delle comunità dal momento che la Sovrintendenza non ha dato il permesso perché l’immobile ha più di 70 anni ed è quindi considerato “storico”. Verranno cambiati tutti i serramenti. Gli ascensori potranno essere ammodernati così come i corpi illuminanti. Dove possibile verrà implementata la sicurezza sismica e verranno sostituite tutti gli impianti di generazione del calore con impianti di nuova generazione. Per i prossimi 15/20 anni le manutenzioni straordinarie saranno cancellate.
L’ammontare della spesa del Superbonus è di circa 15 milioni di € con un costo per la Fondazione che è pari a zero per contratto col General Contractor. Le analisi preliminare e i lavori che ne sono conseguiti per ottenere la possibilità di accedere a questo beneficio sono stati complessi e soprattutto adottati nonostante i cambiamenti e i limiti normativi. Lo sforzo è stato intenso e continuo visto i tempi stretti e i vari fermi governativi ma col voto del 23 maggio è diventato Legge e il cantiere partirà nella seconda parte dell’estate e dovrà concludersi entro il 31/12/2025.
Verrà posta una attenzione particolare all’aspetto della sicurezza degli utenti e degli operatori e alla continuità assistenziale dei servizi che eroghiamo.
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