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Cronaca

ATS Bergamo attiva il “Progetto Zecche”

Rimozione delle zecche: i consigli utili. ATS Bergamo rilancia il “Progetto zecche”

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Le malattie infettive trasmesse dai vettori (zecche, zanzare, flebotomi etc) rivestono un ruolo sempre più rilevante in termini di Sanità Pubblica. Sono le arbovirosi (da “arbovirus”, cioè “virus trasmessi da artropodi”). In particolare le zecche, attraverso il loro morso, possono causare patologie infettive nell’uomo, tra cui le principali sono: l’encefalite da zecca o Tbe, la malattia di Lyme e la rickettsiosi.

“Progetto zecche”

ATS Bergamo rilancia il “Progetto zecche”, in linea con le indicazioni regionali. Si tratta di un’attività congiunta tra il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria- Sorveglianza e Prevenzione delle malattie Infettive- e il Dipartimento Veterinario. Il progetto prevede la consegna delle zecche, una volta rimosse, presso una delle sedi indicate in tabella, per la ricerca di eventuali microrganismi (batteri, virus o altro).

Zecche rimosse in autonomia

La zecca rimossa dal corpo dei cittadini, in autonomia o dal medico del territorio/ospedaliero, deve essere riposta in un contenitore e consegnata entro 3-5 giorni dalla rimozione, unitamente alla “Scheda rilevamento zecche – uomo”. L’analisi è estesa alle zecche rimosse dagli animali, unitamente alla “Scheda rilevamento zecche – animale”.

Modulistica disponibile alla pagina https://www.ats-bg.it/progetto-zecche

La zecca, grazie a una consolidata collaborazione interistituzionale, verrà analizzata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna: l’esito verrà comunicato da ATS Bergamo all’interessato e/o al suo Medico curante.

Per quanto riguarda la rimozione della zecca, di seguito le indicazioni *:

Cosa non fare:

• non utilizzare mai per rimuovere la zecca: alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette per evitare che la sofferenza indotta possa provocare il rigurgito di materiale infetto e un ulteriore affondamento del parassita nella pelle dell’ospite.

Cosa fare:

• la zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Attualmente si possono trovare in commercio degli specifici estrattori che permettono di rimuovere la zecca con un movimento rotatorio;
• durante la rimozione, bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni;
• dopo la rimozione della zecca, disinfettare la zona, evitando l’utilizzo di disinfettanti che colorano la cute, come la tintura di iodio;
• evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti), poi lavate;
• spesso il rostro (apparato boccale) della zecca rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile o con pinzette a punte sottili adeguatamente sterilizzate
• dopo la rimozione effettuare la profilassi antitetanica
• rivolgersi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.

Tutti i medici del territorio e ospedalieri sono stati informati dell’iniziativa.

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