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Cronaca

Omicidio di Casazza: 2 arresti, si cerca il terzo uomo

Ancora in fuga uno degli aggressori del 38enne ucraino ucciso a Casazza; in carcere anche un bergamasco

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Mykola Ivasiuk

Gli inquirenti sono al lavoro sull’omicidio di Casazza. Continuano infatti le ricerche del marocchino trentaduenne senza fissa dimora, secondo aggressore di Mykola Ivasiuk, ucciso lunedì sera 19 agosto a Casazza, sotto il porticato esterno del “Rosy Bar”.

Il nord africano dopo la lite ha fatto perdere le sue tracce. Avrebbe infatti raggiunto la casa di Spinone dove un bergamasco di 46 anni lo ospita, ha preso la Ford grigia di quest’ultimo ed è scappato. È ancora ricercato con l’accusa di omicidio, anche se gli inquirenti confidano che il “cerchio si sta stringendo”.

In carcere sono intanto finiti – arrestati dai carabinieri della Compagnia di Clusone – il calabrese accusato di omicidio – non ancora declinato nello specifico, anche se potrebbe essergli contestato il preterintenzionale per aver causato la morte di Mykola senza avere avuto la volontà di ucciderlo – e il bergamasco accusato di favoreggiamento nella fuga del marocchino.

La causa specifica del litigio non è ancora chiara. Per la dinamica, ai carabinieri sono venute in aiuto le riprese del bar. I tre, che si conoscevano, hanno avuto un battibecco: dalle telecamere si nota Mykola che si gira verso il calabrese e viene colpito con un pugno in faccia. Violentissimo. A incidere definitivamente sulla sua stabilità e farlo cadere a terra è un colpo alla nuca che il marocchino, alle sue spalle, gli sferra con un bicchiere.

Sarà l’autopsia, disposta dalla Procura e programmata per venerdì mattina all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, a chiarire cosa ha causato la morte.

Mykola Ivasiuk era nato 38 anni fa in Ucraina, vicino a Leopoli, ed era in Italia da una decina. Abitava in un palazzo di fronte al ”Rosy Bar”, dall’altra parte della Statale.

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