Cronaca
44 vite stroncate sulle strade italiane negli ultimi 7 giorni, “Serve responsabilità alla guida”
Chiusa una settimana tragica sulle strade bergamasche e non solo: il presidente di ACI Bergamo, Valerio Bettoni, condivide una riflessione che invita alla prudenza alla guida
In chiusura di una settimana tragica sulle strade bergamasche e non solo il presidente di ACI Bergamo, Valerio Bettoni, condivide una riflessione che invita alla prudenza alla guida. L’Automobile Club Bergamo da tempo si impegna per sensibilizzare sulla sicurezza stradale con attività rivolte soprattutto ai giovani e nelle scuole.
La riflessione di Valerio Bettoni
Notizie di raggelante tragicità in un succedersi purtroppo di ordinaria quotidianità. I giornali, radio e TV informano puntualmente su come avvengono, le modalità che costano la vita a persone, il ferimento di altre e il cambiamento di esistenze – quelle dei congiunti – che non saranno più le stesse, perché lasciano dietro sé vuoti incolmabili, cicatrici che non si rimargineranno più. L’informazione corre veloce, oggi poi con internet: c’è da restare sconvolti, impietriti per incidenti nei quali può bastare un niente per devastare una famiglia, per sconvolgere la normalità di giorni, spostamenti e itinerari conosciuti a memoria in forza dell’abitudine. Padri, madri, figli, parenti, conoscenti che non toneranno a casa dopo l’ultimo abituale saluto prima di mettersi al volante, e non ci potrà più essere uno scambio di saluti, un abbraccio. Non ci sarà più un ritorno. Le cronache informano, a volte impressionano un po’ per i dettagli, i particolari, le foto, poi ci stringiamo nelle spalle, ci rimettiamo in viaggio o ascoltiamo il succedersi di altri prossimi accadimenti. Dal 23 al 31 agosto si sono avute 44 vite stroncate sulle strade italiane (16 automobilisti, 2 passeggeri a bordo di auto, 17 motociclisti, 1 ciclista, 6 pedoni, 2 ragazzi in monopattino e un conducente di trattore).
In rapida drammaticità, che mette addosso brividi di paura e anche di commozione, la scorsa settimana si è aperta con la notizia per noi di Bergamo della mamma di tre figli, Simona Gusmini, 54 anni, di Albino, un’infermiera di spiccata sensibilità accanto ai malati sui quali si prodigava, che ha perso la vita nello scontro frontale tra la sua auto e un autotreno vicino alla galleria di Montenegrone. E la settimana si è chiusa sabato sera, 31 agosto, al confine tra Carobbio degli Angeli e Chiuduno, dove un uomo di 54 anni è deceduto dopo essere stato investito da un’auto mentre rientrava a casa. In un altro schianto tra moto e auto, a Villa d’Almè, venerdì 30 è morto Gionata Panella, 42 anni di Caprino. Bisognerà attendere i risultati dei rilevamenti per conoscere le cause dei due incidenti che lasciano dietro sé una scia infinita di dolore e lacrime. Gli stessi sentimenti che segneranno per sempre il futuro della famiglia di una universitaria, Camilla Cecconi, 21 anni, travolta e uccisa il 26 agosto sulle strisce all’uscita da Messa in via Palestrina Nuova a Roma. Studiava con profitto Scienze naturali alla Sapienza ed era catechista.
E come non restare smarriti di fronte alla morte innocente di una bambina di 8 anni, Michelle che rientrava felice da una serata, seduta in braccio alla mamma a bordo di un’auto a 2 posti, con la sorella di 16 anni, raggomitolata dietro i sedili e ferita gravemente? L’incidente è accaduto in provincia di Napoli, il conducente, compagno della donna, era senza patente e l’auto senza assicurazione. Esposte le circostanze, a certe situazioni si addice solo il silenzio.
A chiusura di agosto, in altri tre incidenti mortali una mamma di 24 anni è morta nell’auto finita fuori strada in provincia di Latina; agli arresti è finito il conducente compagno della vittima, positivo al test x alcol e droga. In uno scontro fra 3 auto e un van a pochi km da Roma, un altro morto e 3 feriti; in un altro, in provincia di Taranto, tra due auto, una delle quali procedeva contromano, è morto il conducente di una vettura, ferito grave l’altro.
Purtroppo torna in primo piano il problema della responsabilità nella guida, davanti all’alto numero di vittime che si contano ad ogni weekend, tanto che una parola ricorrente nei notiziari è “strage”. Le cause sono molteplici, ma va anche sottolineato che la spesso invocata fatalità all’origine di queste sciagure a volte proprio non c’entra.
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