Cronaca
Rinvio apertura caccia, Regione Lombardia corre ai ripari
In seguito al pronunciamento del TAR Lombardia dello scorso sabato, che aveva accolto la richiesta di sospensiva alla caccia all’avifauna presentata da alcune sigle animaliste, Regione Lombardia è intervenuta questa mattina con una delibera
In seguito al pronunciamento del TAR Lombardia dello scorso sabato, che aveva accolto la richiesta di sospensiva alla caccia all’avifauna presentata da alcune sigle animaliste, Regione Lombardia è intervenuta questa mattina con una delibera che, in adeguamento al parere ISPRA, riapre la caccia ad alcune specie dell’avifauna limitatamente alle forme di appostamento fisso e temporaneo.
“Con questo provvedimento Regione Lombardia cerca un rimedio quantomeno parziale a una decisione che vede per l’ennesima volta calpestati i diritti dei cacciatori lombardi – dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Michele Schiavi e Alberto Mazzoleni – a partire da mercoledì 18 settembre sarà consentita la caccia ad alcune specie di avifauna, limitatamente nella forma di appostamento fisso e temporaneo, ferma restando la sospensione di altre cacce in forma vagante”.
Le specie di avifauna cacciabili secondo le modalità previste dalla delibera sono le seguenti: tordo bottaccio, tordo sassello, merlo, cesena, colombaccio, cornacchia grigia, cornacchia nera, gazza e ghiandaia.
Rimangono invece sospese le altre cacce (es. fagiano, starna, migratoria vagante, ecc.) con l’eccezione della caccia vagante a lepre, minilepre, coniglio selvatico, volpe e ungulati.
“Grazie al lavoro di questo fine settimana dell’Assessore Beduschi, Regione Lombardia è stata in grado di dare una pronta risposta volta a limitare i danni al mondo venatorio; tuttavia rimane una profonda amarezza per una situazione generale di oggettiva confusione”, continuano i consiglieri, “che altro non è che il frutto di un corto circuito burocratico e giudiziario che impedisce alle istituzioni stesse l’applicazione di una legge nazionale, la 157/1992, e che svilisce ancora una volta la figura del legislatore, facendo passare ai cittadini il messaggio che la legge viene fatta dai tribunali”.
“Non merita ulteriore commento poi l’assurda posizione di alcune associazioni animaliste che, pur nella legittimità delle opinioni di ognuno, lavora ogni giorno non tanto per portare avanti messaggi di tutela dell’ambiente e della biodiversità, quanto per impedire a cittadini con la fedina penale pulita e che pagano tasse e licenze di usufruire di un diritto previsto dalla legge”.
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Luca63
18 Settembre 2024 at 12:20
Una bella class action da parte dei cacciatori contro le varie sigle di pseudo ambientalisti x un bel risarcimento danni .