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Cronaca

Olio del Sebino: una goccia che racchiude e promuove l’intero territorio

Il convegno a Predore è stato l’occasione per approfondire le realtà legate al settore olivicolo del Sebino bergamasco

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i partecipanti all'ebike tour a Predore

PREDORE – L’olio di qualità va tutelato. È questo il messaggio diffuso e condiviso dai partner e relatori del convegno promosso dal GAL Presolana e Laghi Bergamaschi mercoledì 11 settembre a Predore “Olivicoltura di qualità: prospettive e opportunità”.
La giornata è stata l’occasione per approfondire le realtà legate al settore olivicolo del Sebino bergamasco e approfondire le tematiche connesse a questa produzione di nicchia e di alta qualità.

In mattinata con una ebike tour sono stati visitati due oliveti. Quello della signora Laura Fenaroli che a 90 anni passeggia ancora tra i suoi olivi dove ha scelto di vivere 40 anni fa divenendo, negli anni Novanta, la prima Presidente dall’Associazione Olivicoltori del Sebino Bergamasco. Il secondo oliveto è quello di Giorgio Dall’Olio, in località “il dosso”, dove si è potuta apprezzare la cura della produzione con una vista spettacolare sul lago d’Iseo.

Grazie alla disponibilità del Comune di Predore gli ospiti hanno svolto anche una visita ai resti dell’impianto termale della Villa romana recuperata nel centro storico, a ridosso delle sponde del Lago d’Iseo.

L’olio di qualità va a braccetto con la promozione sostenibile del territorio

Nel pomeriggio il convegno organizzato nell’ambito del progetto di cooperazione “Olivicoltura 2030_2.0”, finanziato dall’operazione 19.3 del PSR di Regione Lombardia ha permesso ai relatori di riflettere sull’olivicoltura come un’opportunità di crescita significativa per i territori, specialmente se orientata verso un mercato che valorizza la qualità e si integra armoniosamente con il turismo sostenibile.

Il Presidente del GAL Presolana e Laghi Bergamaschi, Alex Borlini, sottolinea “è importante promuo- vere la qualità dell’olio locale, soprattutto in relazione al ruolo centrale del GAL come attivatore di sinergie tra gli attori locali. Grazie a un approccio partecipativo, il GAL favorisce collaborazioni che rafforzano l’economia territoriale, promuovono l’innovazione sociale e tutelano l’ambiente. In que- sto contesto, particolare rilievo assume l’oleoturismo, che diventa un’opportunità strategica per va- lorizzare le eccellenze locali. Inoltre vogliamo promuovere la cultura dell’olio anche attraverso inizia- tive educative nelle scuole, contribuendo a una maggiore consapevolezza tra le giovani generazioni.”

Determinante il legame con il territorio e la valorizzazione del turismo sostenibile, come ha ribadito dal sindaco di Predore Paolo Bertazzoli: “Il territorio di Predore è caratterizzato dalla coltivazione delle olive fin dall’epoca romana. È dunque importante trasmettere questa coltura anche attraverso la cultura dell’olio in chiave turistica che possa fare da richiamo sul nostro lago”.

In Lombardia gli olivicoltori sono in difficoltà di fronte agli scenari climatici e fitosanitari in mutazione e alla forte irregolarità delle produzioni. Di fronte ad una continua evoluzione dei fenomeni cresce il bisogno di assistenza e di rafforzamento delle reti collaborative anche da un punto di vista della programmazione comunitaria.

Collaborazione per affrontare e difficoltà del comparto

Il tema della collaborazione a favore delle filiere olivicole, dell’economia e della cultura locale è stato al centro del dibattito tenuto da esperti del settore quali: Alberto Grimelli, direttore rivista Teatro Naturale; Simone Marrucci, responsabile oleoturismo Associazione Nazionale Città dell’Olio e Gianfranco Comincioli, presidente Coldiretti Lombardia ed azienda Agricola Comincioli. E proprio Comin- cioli ha sottolineato come “La qualità di questo olio rappresenta la qualità di un territorio: i laghi fanno la differenza perché permettono di avere un microclima che favorisce la rendita. I livelli qualitativi sono eccelsi e si raggiungono con le varietà autoctone. Qui ci sono spazi dove si può sviluppare un valore salutistico e di piacere notevoli”.

il convegno

L’ultima parte del convegno è stata dedicata all’esposizione delle attività e dei risultati raggiunti dal progetto Olivicoltura 2030 2.0 a cura dei direttori dei direttori di tre dei quattro GAL Partner: Nicola Gallinaro (GAL Garda Valsabbia, capofila), Veronica Fanchini (GAL Presolana e Laghi Bergamaschi), Giacomo Camozzini (GAL Parchi e Valli del Lecchese).

Ha chiuso la giornata una degustazione di oli guidata dall’esperta Maria Paola Gabusi, capo panel di Aipol, che ha condotto il pubblico attraverso un’esperienza emozionale e culturale oltre che di sa- pore grazie all’assaggio di oli extra vergine di oliva diversi ma accomunati dall’altissima qualità che questo prodotto può raggiungere.

I numeri dell’olivicoltura sul Sebino Bergamasco

L’Associazione Olivicoltori del Sebino Bergamasco si è costituita nel 1991. Ha 250 iscritti di cui 100 soci attivi, l’85% sono hobbisti. La capacità produttiva di questo gruppo conta 25mila piante che garantiscono mediamente 3000 quintali di olive ovvero 300 quintali di olio. “La nostra è una goccia a livello nazionale – ha spiega Silvestro Danesi, Vicepresidente Ass. Olivicoltori del Sebino Bergama- sco – che racchiude un territorio per questo va preservata. Chiediamo agli enti di supportarci nella formazione e di adeguare la legislazione corrente per garantire una produzione d qualità”.

Il progetto

Il progetto, cui partecipano anche i GAL GardaValsabbia2020 (capofila), Parchi e Valli del Lecchese e Garda e Colli Mantovani, nasce in risposta alle necessità di costruire una rete di portatori di inte- resse, che possano collaborare sul tema degli scenari futuri dell’olivicoltura lombarda di qualità, tenendo in considerazione an- che le nuove opportunità e prospettive di sviluppo turistico sosteni- bile delle nostre aree. Infatti, l’unione sinergica tra produzioni tipiche, comunità locale, cultura e tradizioni alimenta lo sviluppo di un turismo consapevole, profondamente radicato nel territorio.“OLIVICOLTURA2030 2.0” è un continuum del progetto denominato “Olivicoltura2030 – Prospettive e scenari per un’olivicoltura di qualità”. L’obiettivo è quello di rafforzare le reti collaborative colle- gate alla filiera olivi- cola regionale anche in considerazione delle molteplici sfide che attendono il comparto lombardo.

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