Cronaca
Bergamo abbraccia i suoi migranti in occasione dell’anno del “Turismo delle Radici”
Lo scorso 21 settembre a Bergamo si è svolto un raduno degli emigranti bergamaschi nel mondo, che ha visto la partecipazione di bergamaschi provenienti dai quattro angoli del mondo, che vivono o hanno vissuto esperienze all’estero
BERGAMO – Lo scorso 21 settembre, presso il Seminario Vescovile di Bergamo, in Città Alta, sotto la regia organizzativa dell’Ente Bergamaschi nel Mondo, e in occasione dell’anno del “Turismo delle Radici” – altrimenti detto “Anno delle radici Italiane” –, si è svolto un raduno degli emigranti bergamaschi nel mondo, che ha visto la partecipazione di bergamaschi provenienti dai quattro angoli del mondo, che vivono o hanno vissuto esperienze all’estero.
L’evento, ideato e coordinato dall’Ente Bergamaschi nel Mondo, è stato sollecitato da 6 Comunità Montane (5 della Provincia di Bergamo e 1 della Provincia di Lecco) che, grazie ad un accordo programmatico con il Consorzio BIM Lago di Como fiumi Brembo e Serio e il Consorzio BIM Oglio, sono riusciti a sensibilizzare la gran parte delle amministrazioni comunali della provincia bergamasca, coinvolgendole in questo ambizioso progetto. Nello specifico, 174 Comuni bergamaschi, di cui tre lecchesi (ma ex-Comuni bergamaschi). In verità, coinvolti altri 74 Comuni bergamaschi, di cui due lecchesi, ma ex-Comuni bergamaschi, per i quali si spera in un loro coinvolgimento futuro, dopo il raduno.
Il raduno ha avuto inizio con una solenne S. Messa, presso la chiesa ipogea del Seminario vescovile, presieduta da Sua Eccellenza il vescovo mons. Francesco Beschi, particolarmente apprezzata e partecipata. Presenti alla celebrazione, oltre al presidente dell’EBM Carlo Personeni, insieme al consiglio direttivo dell’ente, anche il vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi, il vicepresidente della Provincia di Bergamo Matteo Macoli, tre consiglieri regionali (Pietro Macconi, Michele Schiavi e Davide Casati), un assessore regionale (Paolo Franco), l’eurodeputata Lara Magoni e una ventina di sindaci.
Con il Vescovo hanno concelebrato, fra gli altri, don Gustavo Bergamelli, rettore del Seminario, don Sergio Gamberoni, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale dei migranti e don Domenico Locatelli, parroco di Montello, già missionario fra gli emigranti in Belgio; mons. Giambattista Bettoni, già coordinatore delle missioni di Belgio, Olanda e Lussemburgo; don Michele Lievore, parroco di Berbenno, di Blello, di Selino Alto e Ponte Giurino, nell’Unità Pastorale di San Piro, anche lui già missionario; don Marco Perrucchini, per anni missionario in Svizzera, a La Chaux-de-Fonds, e ora direttore dell’Afp del Patronato San Vincenzo, a Bergamo.
Saluti di benvenuto sono stati portati da: Sergio Gandi vicesindaco di Bergamo, Matteo Macoli vicepresidente della Provincia di Bergamo, Lara Magoni eurodeputata, Roberto Facchinetti presidente della Comunità Montana Valle Imagna, a nome di tutte le comunità montane, Paolo Franco assessore di Regione Lombardia, Massimo Scandella consigliere del Consorzio BIM Bergamo, Denis Flaccadori presidente del Consorzio BIM Oglio, Cesare Morali presidente del Circolo artistico bergamasco. Presenti in auditorium oltre 40 fra sindaci e amministratori comunali; il presidente della Comunità Montana Val Seriana, Giampiero Calegari; l’ex-sottosegretario agli affari esteri, il sen. Gilberto Bonalumi; e Lino Rota e la moglie Mariuccia Abondio, di Nembro, che negli anni hanno realizzato con le loro mani il “Museo della Miniera”, in via Lonzo, a Nembro, a ricordo delle vittime di Marcinelle (Lino Rota è stato uno dei soccorritori, quando era emigrante in Belgio). Presente anche Daniele Marconcini, presidente dei Mantovani nel Mondo.
Questo l’intervento al raduno del presidente dell’ABM Carlo Personeni:
“Questo nostro primo raduno internazionale è l’occasione per ricordare i momenti della dura storia passata dell’emigrazione bergamasca, ma anche per definire iniziative e progetti che possano, con nuove modalità e sinergie, affiancare, accompagnare, sostenere la nuova emigrazione di oggi. L’obiettivo di questa giornata è quello di favorire una maggior considerazione verso i nostri emigranti, oltre al grande richiamo dei bergamaschi nel mondo, sull’onda di quanto richiesto dal nostro Governo che ha promosso la strategia integrata per la ripresa del turismo “2024, anno del turismo delle radici”, ma anche uno stimolo a tutte le amministrazioni pubbliche, agli imprenditori e alle loro associazioni di categoria per un maggior coinvolgimento, in termini di iniziative e di sostegno. Ricordo che L’EBM e i vari circoli esteri operano solo con volontariato, ma per mettere in cantiere iniziative e attività servono anche risorse.
Noi dell’EBM siamo coscienti che la nuova emigrazione ci chiede di aggiornarsi ai tempi: quindi, una fattiva collaborazione con l’Università di Bergamo, iniziative culturali svolte nei circoli esteri e quant’altro: ci stiamo organizzando. I nostri emigranti bergamaschi non vanno assolutamente dimenticati, perché sono i migliori “ambasciatori” di Bergamo nel mondo. E anche la nuova mobilità giovanile “targata BG” può svolgere questo compito, veicolando nel mondo la bergamaschità. Per loro dobbiamo essere accoglienti, aperti e disponibili, sempre in ascolto delle loro esigenze, sempre attenti a dare una risposta alle loro problematiche: fortemente grati per quello che hanno fatto e dato a Bergamo.
Ma qui sta il problema. Forse qualcuno non capisce o fa finta di non capire che c’è un’altra Bergamo fuori dai confini provinciali, ben più numerosa di quella qui residente in provincia. Un’altra Bergamo che, con le sue rimesse, i suoi ritorni economici alle famiglie, ai Comuni di origine, al territorio di appartenenza, ha fatto e dato tantissimo. Serve obbligatoriamente una restituzione, un segno di riconoscenza. Noi, come Ente Bergamaschi nel Mondo, nel nostro piccolo e con il tanto volontariato, ma con le sempre più ridotte risorse, lo abbiamo fatto. Ma ora tocca agli enti superiori ricordarsi di quella Bergamo che è nel mondo, soprattutto le amministrazioni pubbliche, a tutti i livelli. Ricordarsi dei nostri emigranti in maniera concreta, offrendo chiari segni di considerazione, non soltanto saluti, partecipazione ad incontri e convegni (peraltro graditi), ma sostegno politico ed economico.
Nel nostro caso, sostegno alla nostra associazione di rappresentanza provinciale e regionale all’estero, che ha svolto negli anni, e svolge tutt’ora, un ruolo fondamentale nell’accogliere gli emigranti e poi nel mantenere vivi i legami culturali con la madrepatria. Il loro ruolo, però, va aggiornato, ampliando la loro modalità di azione anche sulle piattaforme digitali, riuscendo così a rispondere in maniera più efficace alle esigenze della nuova mobilità giovanile.
Più nel dettaglio, sostegno ai nostri circoli, molto apprezzati, perché fungono da cordone ombelicale con i territori di origine, mantenendo costantemente vive le relazioni con le comunità di partenza, rilanciando le tradizioni, gli usi e i costumi dei loro paesi nativi, sostenendo l’italianità e la bergamaschità.
Ma attenti, lo ribadisco, nonostante il forte impegno e lo spirito di servizio, va detto che il semplice volontariato non basta, sono indispensabili maggiori risorse economiche. È indispensabile investire maggiormente in questi circoli: rappresentano una grande opportunità non solo per gli emigranti senior, già inseriti, ma in particolare per i giovani emigranti, un punto di riferimento certo e sicuro, considerando le attuali sfide della globalizzazione.
La richiesta che rivolgiamo a tutti gli enti pubblici, agli imprenditori e alle loro associazioni di categoria è quella di contribuire a sostenere maggiormente la nostra associazione di rappresentanza provinciale e regionale presenti all’estero. Lodevole, in tal senso, quanto fatto da Regione Lombardia che ha varato una nuova legge per il sostegno e la valorizzazione dei lombardi nel mondo che sono in mobilità internazionale: una legge fortemente voluta dal Sottosegretario regionale alle Relazioni Internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo, che sostituisce una vecchia legge a favore degli emigranti, risalente a gennaio 1985 e che aveva una disponibilità finanziaria annuale di solo 50.000 euro. La nuova legge, invece, destina annualmente 250.000 euro. Una legge molto importante sia nei dettami sia per i finanziamenti, in quanto permette di realizzare progetti significativi. Come pur costruttivo è il rapporto di collaborazione che si è creato con la Provincia di Bergamo”.
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