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Cronaca

Uccellagione con richiami vivi, sequestrato capanno abusivo

Uccellagione con richiami vivi, sequestrato dai carabinieri capanno abusivo nel giardino di casa

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E’ di 14 uccelli in gabbia tra tordi, lucarini, pettirosso e cinciallegra, sette reti per uccellagione, una carabina, due richiami acustici, un barattolo di vischio, quanto sequestrato dai militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Curno durante i pianificati controlli anti bracconaggio ed uccellagione. I militari coordinati dal Gruppo CC Forestale di Bergamo, hanno sopreso a Ponteranica, un settantenne che, nel giardino della propria abitazione, senza essere titolare di licenza di caccia ed utilizzando reti, gabbie con uccelli vivi , richiami acustici vietati per l’utilizzo venatorio oltre ad altro materiale come vischio e corde, aveva allestito un vero e proprio capanno di caccia.

Gli uccelli migratori che malauguratamente fossero incappati nell’illecito allestimento sarebbero, con molta probabilità, stati abbattuti con la carabina pronta all’uso. L’intervento dei Carabinieri Forestali ha evitato ogni illecita cattura di uccelli e, mediante il sequestro di tutto il materiale, ha fatto cessare l’azione illecita in danno dell’avifauna.

L’uomo era privo di qualsiasi titolo autorizzativo

Il responsabile, privo di qualsiasi titolo autorizzativo sia per cacciare che per detenere richiami vivi, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bergamo per “furto aggravato venatorio” relativamente al possesso degli uccelli in gabbia usati come richiami vivi. Infatti, la sottrazione all’ambiente naturale di animali da parte di chi non è in possesso di licenza si configura come un furto aggravato, in quanto gli animali selvatici sono patrimonio indisponibile dello Stato. L’autore del reato è passibile altresì delle contravvenzioni penali relative all’utilizzo di strumenti vietati come i richiami acustici. Gli uccelli sequestrati, in buone condizioni di salute, sono stati affidati al centro WWF Valpredina.

Gli uccelli migratori sono soliti percorrere rotte ben precise che si ripetono due volte l’anno. Nel periodo fra ottobre e novembre compiono un viaggio che ha inizio nel nord Europa e termina in Africa. Riguardo i dispositivi riproducenti il canto/verso degli uccelli o ungulati, questi sono di libera vendita ed utilizzabili per finalità scientifiche e/o educazione ambientale; è però fatto assoluto divieto il loro utilizzo come richiami da caccia durante l’attività venatoria  “E’ vietato a chiunque usare a fini di richiamo uccelli vivi accecati o mutilati ovvero legati per le ali e richiami acustici a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettromeccanico, con o senza amplificazione del suono” I richiami, determinano anche un’interruzione della migrazione con conseguente perdita di energia e riduzione del numero di animali che portano a termine i loro spostamenti; pertanto, il loro utilizzo, oltre all’aumento di abbattimenti causa anche lo stravolgimento dei ritmi  biologici delle specie. Tanto si comunica per la rilevanza pubblica dell’informazione, segnalando che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari.

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