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Cultura

Bergamaschi nel mondo, ad Ardesio il convegno: “Valli bergamasche: andata e ritorno”

Nell’ambito del Festival “Sacrae Scenae” di Ardesio, l’Ente Bergamaschi nel Mondo organizza il convegno “Valli bergamasche: andata e ritorno. Tradizioni e identità popolare: storie di emigrazione”

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ARDESIO – Un viaggio tra i film che raccontano le devozioni popolari nel mondo. E’ il Festival Cinematografico internazionale “Sacrae Scenae”, promosso da Vivi Ardesio, che si terrà ad Ardesio dal 17 al 20 ottobre, portando il pubblico alla scoperta della cultura e delle tradizioni delle comunità, attraverso il linguaggio cinematografico. Ben 20 i film in concorso, provenienti anche dall’estero: Irlanda, Portogallo, Stati Uniti, Repubblica Domenicana, Giappone, Grecia e Singapore. Ma previsti, in questa 5^ edizione, anche momenti di approfondimento, nell’ottica della valorizzazione del “Turismo delle Radici”, legato ai migranti e ai loro discendenti. Merito dell’Ente Bergamaschi nel Mondo che, quale contributo fattivo al programma di “Sacrae Scenae”, sabato 19 ottobre, alle 9.30, presso il Cineteatro di Ardesio, organizza il convegno “Valli Bergamasche: andata e ritorno”, con sottotitolo: “Tradizioni ed identità popolare: storie di emigrazione”.

Si affronterà il tema dell’emigrazione dalla nostra terra

“Con interventi e testimonianze, si affronterà il tema dell’emigrazione dalla nostra terra – spiega il presidente dell’Ente Bergamaschi nel Mondo Carlo Personeni – Ma con un focus ben preciso: raccontare l’importanza di ri-scoprire le proprie radici, di mantenere il legame con il proprio territorio e la famiglia di origine, di rafforzare i legami tra i bergamaschi nel mondo, nell’ottica di valorizzare il “Turismo delle Radici”, espressione del progetto nazionale “2024, Anno delle radici italiane”. I bergamaschi nel mondo sono circa un milione su 80 milioni di italiani sparsi nei cinque continenti. Un target importante, che va sensibilizzato per favorire il “turismo di ritorno”. Di contro, però, è necessaria una rigenerazione dell’attrattività dei paesi bergamaschi, valorizzando il patrimonio di identità, luoghi, memorie e tradizioni presenti nella Bergamasca, così da attrarre nuovi flussi turistici in terra bergamasca”.

L’Ente Bergamaschi nel Mondo è a fianco degli emigranti bergamaschi dal 1967

Chiari i suoi obiettivi: promuovere i collegamenti con i bergamaschi residenti nel mondo, svolgendo un’azione di assistenza morale, sostegno culturale e aiuto materiale, stabilendo ogni utile forma di collaborazione con le istituzioni internazionali e le autorità diplomatiche italiane; ma anche mantenere e valorizzare l’identità culturale bergamasca, il dialogo interculturale, la solidarietà fra le generazioni, lo sviluppo dell’imprenditoria, il partenariato internazionale. Un’azione di vicinanza, solidarietà e sostegno che non accenna a diminuire, sempre più sollecitata dai flussi della nuova mobilità giovanile. Si pensi che, stante le ultime statistiche, tra le province lombarde Bergamo si installa al secondo posto, con 68.839 unità, dietro a Milano. Un impegno notevole per un’associazione da record: infatti, l’EBM è la prima associazione di emigrazione della Regione Lombardia, come certificato dai numeri dell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (A.I.R.E.). Ed è presente in tutto il mondo, grazie alla dinamicità dei Circoli, delle Delegazioni e dei Corrispondenti.

Questo convegno viene ad un mese dal 1° raduno dei bergamaschi nel mondo, “Bergamo abbraccia i suoi emigranti”, svoltosi il 21 settembre, presso il Seminario Vescovile, a Bergamo.
In programma, presentazione del progetto “Turismo delle Radici” del Comune di Gandino; testimonianze di emigranti e di missionari; filmato sull’emigrazione bergamasca; intervento di Elena Catalfamo, giornalista de L’Eco di Bergamo che segue la rubrica “Bergamo Senza confini”, che ogni domenica racconta la storia di un bergamasco che vive e lavora all’estero; presentazione dell’Atlante dell’Emigrazione Bergamasca, a cura del Centro Studi Valle Imagna (Antonio Carminati) e del Centro storico culturale Valle Brembana (Tarcisio Bottani).

Personeni: “Siamo impegnati fortemente nell’organizzazione di iniziative che valorizzino il territorio bergamasco, per poi promuoverlo all’estero”

“La nostra operatività è sempre in progresso – continua il presidente dell’EBM Carlo Personeni –. Siamo impegnati fortemente nell’organizzazione di iniziative che valorizzino il territorio bergamasco, per poi promuoverlo all’estero, nelle comunità dove sono presenti i nostri circoli, delegazioni e corrispondenti. In agenda una la pubblicazione di una guida turistica dei “luoghi del cuore e della memoria”; l’allestimento di una mostra fotografica sulla storia dei circoli dell’EBM; un filmato sui piatti tipici della cucina bergamasca. Oltre ad altre attività: la rivista di dicembre 2024 “Bergamaschi nel Mondo”; il calendario 2025, con le fotografie più significative del Ducato di Piazza Pontida; la 3^ edizione del corso di dialetto “Cör Bergamàsch”; il progetto “EBM e Università”, per borse di studio ai figli dei bergamaschi nel mondo che presentano tesi sull’emigrazione bergamasca, in collaborazione con UNI BG; l’accoglienza dei figli di emigranti bergamaschi, dai 16 ai 25 anni, che partecipano ai Campi Scuola allestiti dai gruppi alpini della Provincia di Bergamo, della durata di 15 giorni”.

Piccata la conclusione del presidente Carlo Personeni: “Forse qualcuno non capisce o fa finta di non capire che c’è un’altra Bergamo fuori dai confini provinciali, ben più numerosa di quella qui residente in provincia. Un’altra Bergamo che, con le sue rimesse, i suoi ritorni economici alle famiglie e ai Comuni di origine, ha fatto e dato tantissimo. Serve una concreta riconoscenza. Noi, come Ente Bergamaschi nel Mondo, facciamo il possibile, con tanto volontariato e con sempre più ridotte risorse. Ma ora tocca agli enti superiori ricordarsi di quella Bergamo che è nel mondo, soprattutto le amministrazioni pubbliche, a tutti i livelli. Ricordarsi dei nostri emigranti in maniera fattiva: non soltanto saluti, partecipazione ad incontri e convegni (peraltro graditi), ma sostegno politico ed economico. E dire che i nostri emigranti sono i migliori ambasciatori di Bergamo nel mondo”.

 

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