Cronaca
Fauna selvatica: la regione approva nuove procedure di controllo
Nuovo piano di controllo della fauna selvatica in Lombardia, Beduschi: “La fauna selvatica, quando è incontrollata mette a rischio il territorio”
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, ha approvato oggi la delibera riguardante le procedure per il controllo della fauna selvatica, in conformità con il Piano Straordinario emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “La gestione della fauna selvatica è una necessità. Serve un cambio di passo rispetto a un’osservazione passiva della natura che negli ultimi anni ha determinato stortura e disequilibrio. Serviva una presa d’atto forte che abbiamo voluto “personalizzare”, rispetto alle indicazioni nazionali, anche creando una Cabina di regia che dovrà essere momento di confronto, condivisione dei dati e presa d’atto delle necessità che verranno dai diversi territori. Serve un coordinamento forte e la capacità di dare risposte veloci”.
Queste disposizioni sostituiscono le procedure precedenti stabilite dalla DGR n. 1465/2019, uniformando i piani di controllo e garantendo la conformità con le normative nazionali e comunitarie, in particolare con la legge 157/92 e la legge regionale 26/93. Le nuove regole rappresentano un passaggio chiave per tutelare le colture agricole, le attività zootecniche, la sicurezza stradale e la salute pubblica, oltre a contribuire alla conservazione della fauna selvatica. I nuovi piani di controllo, redatti per specie o gruppi di specie, saranno approvati dalla Giunta previo parere dell’ISPRA, e copriranno l’intero territorio regionale, superando così la frammentazione territoriale esistente.
“Il nuovo provvedimento – prosegue Beduschi – porta a un piano regionale univoco in Lombardia, che risponde in modo concreto alle esigenze del settore agricolo e della gestione faunistica, garantendo così un equilibrio tra le attività produttive e la tutela dell’ambiente”. La fauna selvatica, quando è incontrollata – conclude – mette a rischio le colture, i territori, la sicurezza idrogeologica e quindi anche la sicurezza delle persone. Noi crediamo che la natura, come sempre, debba essere governata nel migliore dei modi dall’uomo”.
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